24 comuni siciliani al voto in primavera

POLITICA – Sono 24 i comuni che andranno al voto in primavera, tra il 15 aprile ed il 15 giugno. L’assessorato regionale alle autonomie locali ha completato, in questi giorni, la revisione dell’elenco dei comuni che dovranno rinnovare il Consiglio Comunale. Un solo capoluogo di provincia: Ragusa, ma non mancano comuni di grosse dimensioni come Bagheria, Vittoria e Porto Empedocle. Nella maggior parte dei casi si tratta di amministrazioni che giungono alla fine del loro mandato naturale. Tranne i casi di Castrofilippo (Ag), il cui sindaco si è dimesso dopo essere stato arrestato due mesi fa. A Ferla (Sr) e Palagonia (Ct) si tornerà alle urne, invece, perché i sindaci sono stati sfiduciati dai rispettivi consigli comunali.
In Provincia di Agrigento si voterà a: Canicattì, Castrofilippo, Montevago, Porto Empedocle, e San Biagio Platani.
In provincia di Catania si tornerà alle urne a Palagonia.
In provincia di Messina urne aperte a: Antillo, Capo d’Orlando, Caronia, Flacone, Ficarra, Galati Mamertino, Patti, San Marco D’Alunzio, Sant’Angelo di Brolo e Torregrotta.
In provincia di Palermo: Bagheria, Campofelice di Roccella.
In Provincia di Ragusa oltre che nel capoluogo si voterà a Vittoria. In provincia di Siracusa si elegerranno i sindaci a Lentini, Noto, Sortino, Ferla. In Provincia di Trapani a Campobello di Mazara.
A Castrofilippo le elezioni potrebbero essere rinviate qualora dovesse subentrare lo scioglimento per “infiltrazioni mafiose”, in questo caso il commissariamento dovrebbe durare almeno 18 mesi.
In caso di elezioni nazionali anticipate sarebbero parecchi i sindaci a cercare un più comodo seggio romano, primo fra tutti il sindaco di Palermo Cammarata, anche se lui ha più volte smentito.
Sperano invece di tornare alle urne in primavera i cittadini di Licata, il cui sindaco, dal novembre del 2009, dopo essere stato coinvolto in una vicenda di tangenti, non può più mettere piede in città, per un provvedimento della Magistratura.
Da allora, Angelo Graci, amministra la città dalla vicina località balneare di San Leone. Non riuscendo a trovare concittadini disposti ad affiancarlo in questa paradossale esperienza si avvale di assessori di Grotte, Favara e Racalmuto, che quotidianamente vengono prelevati dalle loro città di residenza  dall’auto di rappresentanza del comune. Nelle settimane scorse, la prima commissione dell’Ars ha approvato una proposta di legge che permetterebbe alla Regione di rimuoverlo. Per votare a Licata in primavera sarebbe necessario che l’Aula dell’Ars approvasse al più presto il disegno di legge e che poi l’assessorato regionale rimuovesse il Sindaco. I cittadini di Licata aspettano la primavera.

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