Acqua pubblica. Cirone e Panepinto: eliminare interessi da gestione risorsa primaria

Acqua pubblica. Cirone e Panepinto: eliminare interessi da gestione risorsa primaria

“Nonostante un convegno in pompa magna con ospite d’onore l’assessore Nicolò Marino, il fallimento di APS (acque potabili siciliane) dimostra che  l’interesse degli imprenditori dell’acqua è finalizzato solo a gestire  gli investimenti, quindi movimento terra, cemento e tubi e non certo a gestire una risorsa primaria per la quale più della metà degli italiani si è espressa, con il referendum del 2012, dicendo un chiaro no all’acqua in mano ai privati”. Lo dicono Marika Cirone e Giovanni Panepinto.
“Lo stesso emendamento presentato dall’assessore Marino per fare assumere alla parte pubblica 200 dipendenti di APS, inserito nel ddl sulla ripubblicizzazione – sottolineano i parlamentari Pd – è la prova provata di come in Sicilia l’acqua serva per ‘mangiare’ piuttosto che  per bere. Sarebbe opportuno che l’assessore attraverso i suoi uffici verificasse gli adempimenti contrattuali dei gestori privati. Se il ddl venisse approvato senza intervenire sulla mostruosità del contratto che scade nel 2044, con Siciliacque che vende l’acqua con le tariffe più alte  d’Europa – concludono – sarebbe il fallimento dell’azione di Governo e la mortificazione di quanti hanno votato Crocetta sull’onda lunga del referendum” » RED
7 novembre 2013

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