Consumi, Italia da bere: il rito dell’aperitivo vale 2 milioni di euro

Consumi, Italia da bere: il rito dell’aperitivo vale 2 milioni di euro

La movida muove l’economia, anche con un potere d’acquisto limitato come spesso capita ai giovani. Secondo uno studio Nielsen, nel 2015 il valore economico del consumo di aperitivi è tornato a crescere (+2 milioni di euro). “L’aperitivo – rileva l’analisi economica – rimane l’occasione di consumo di bevande, alcoliche e analcoliche, che resiste meglio all’interno del macro comparto degli alcolici e che riesce a sviluppare vendite per circa 210 milioni di euro all’anno (+1,1% rispetto all’anno precedente)”. Sempre secondo Nielsen, sono sostanzialmente due i motivi che stanno decretando il successo dell’aperitivo fuori casa: il ridotto potere d’acquisto della fascia giovane di clientela che preferisce spesso sostituire la cena con l’aperitivo, da qui la cosiddetta “apericena“, insieme con la coerenza con il cosiddetto “stile mediterraneo”, vale non lo sballo british-style ma un approccio all’alcol conviviale e misurato, nel quale il tradizione companatico ha una parte fondamentale.

La storia dell’aperitivo affonda le sue radici nel V secolo a.C. quando il medico greco Ippocrate scoprì che per alleviare i disturbi di inappetenza dei suoi pazienti, era sufficiente somministrare loro una bevanda dal sapore piuttosto amaro a base di: vino bianco, fiori di dittamo, assenzio e ruta. Ancora oggi principali drink che amiamo bere durante l’ora dell’aperitivo siano prevalentemente bitter, ovvero caratterizzati da un classico retrogusto amaro. A questa prevalenza del gusto, e di conseguenza degli ordini al bancone, un brand storico come Martini, nato nel 1847 a Torino, si presenta in tour in quattro tappe – Milano, Firenze, Roma e in Puglia – con la campagna #PlayWithTime che si basa sull’idea che, anche col boom dei social e dei Pokemon Go, “il tempo trascorso insieme agli amici è tempo ben speso. Tanto più se è occasione di incontro con un gusto italiano. Grazie al moscato di Canelli e alla miscela di macerati melissa, sandalo, cannella, artemisia, violette, china, cardo, rose e origano, il Martini bianco spopola soprattutto tra le signore per il suo gusto dolce e delicato. E ora sposa l’acqua tonica in un drink che tappa dopo tappa raccoglie consensi tra i più giovani”. » red
19 luglio 2016


Comments are closed.