Dolce/Salato, il limite si supera a Noto con Corrado Assenza

Dolce/Salato, il limite si supera a Noto con Corrado Assenza

Mi sveglio non di rado col desiderio di fare colazione al Caffè Sicilia, spesso rimane solo un desiderio, solo a volte diventa realtà. Arrivare a Noto, patrimonio architettonico, paesaggistico, naturalistico, culturale del sud Sicilia, riconosciuto anche dall’UNESCO, significa immergersi in un territorio che custodisce l’essenza più autentica della regione: mandorleti, vigneti, campi di grano, luogo vocato all’allevamento e alle eccellenze enogastonomiche.Percorsa col naso all’insù via Nicolaci, ammirato i balconi che proiettano il barocco nell’azzurro assoluto del cielo, contemplato il Duomo, abbagliati dalla luce dorata che avvolge ogni cosa, pochi passi lungo corso Vittorio Emanuele e siete arrivati.
I tavolini all’esterno invitano a sedersi a godersi le architetture, ma un altro passo e mi addentro nel locale storico di Corrado Assenza.
Tutto è rimasto cristallizzato agli anni ’50, il bancone del bar, la macchina da caffè, le vetrine espositive, i marmi scuri che esaltano i colori delle creazioni di pasticceria esposta.

Inaccessibili alla vista le granite, stivate nei pozzetti refrigerati, il diniego della vista accelera il desiderio di assaporarle.
Consiglio una selezione di “mezze porzioni”, per attenuare la difficoltà della scelta tra le tradizione e la ricercatezza: per me l’unica granita di mandorla è quella che si può assaporare qui, eterea, dissetante, spumosa e aromatica, tra le “dinamiche” pomodoro e fragola è l’ideale per ristorarsi in una calda giornata estiva. La brioche è la compagna naturale di degustazione, riconosco dal sapore la farina Petra, ma non ho chiesto conferma, e i semi di vaniglia croccanti sotto ai denti sprigionano tutta la loro languida armonia.
In vetrina i ricercati gelati e mille delizie irresistibili, come il pasticciotto mignon che solo all’assaggio svela l’esotismo del mandarino, dolcini da riposto, biscotti da dessert, tortine Savoia, biancomangiare, speciali confetti di mandorla di Noto, praline. I tranci di torta hanno nomi talmente evocativi che si potrebbe scrivere una sceneggiatura, specialmente dopo la degustazione:
Le rose nell’orto sinfonia di mandorla di Noto, amarena, limone e delicato miele di tiglio;
L’apparenza inganna protagonista il caffè Jamaica Blue Mountain, controfigura il cioccolato all’80%, che si contendono l’affascinante mandorla di Noto, finale a sorpresa;
Equilibrio dinamico, Seducente passione, Fattore Z,… non posso svelare tutto per lasciare il piacere della scoperta.

Mi accomodo nella saletta interna: i giornali a disposizione nelle bastoniere da circolo di conversazione invitano all’indugio e allo slow living, i “crivi” diventano lampadario teatrale dove brillano come caleidoscopici cristalli le fialette di mielarò. Prendo posto al mio tavolo abituale, vicino alla vetrata dagli infissi in legno che non nascondono l’età, per godere del riflesso della luce di una silenziosa stradina laterale. Arrivano in sequenza granita di mandorla, gelato al cedro, la brioche, la cassatina, il cannolo e le praline al basilico e il caffè.
Le soste sono sempre troppo brevi per poter assaporare ogni creazione.

La pasticceria dinamica nasce dall’approccio introspettivo della materia vegetale.
In Sicilia l’intensità d’irradiazione solare dona particolare dolcezza agli ortaggi, così il peperone, il pomodoro, la zucca, la cipolla entrano in pasticceria, enfatizzando il cacao, fondendosi alla mandorla, alle carrube, trovando armonia in accenti clorofillici di basilico o iodici di zafferano, ingentiliti dalla vaniglia o esacerbati dalla salinità dell’acciuga.
Un continuo stimolo sensoriale ad ogni assaggio.
La cassatina all’assaggio svela distintamente la qualità di ogni ingrediente: esaltata da una speciale lavorazione, la ricotta viene zuccherata solo al 34% circa per non saturare il palato, pasta reale di pistacchio, velata dalla glassa e aromaticamente impreziosita da magistrali canditi, succosi e dai vividi sentori esperidati.

Per amanti della tradizione, per chi pensa di aver assaggiato il meglio, per ricercati gourmet e per ristabilire i termini di paragone della vera pasticceria siciliana.

La Violetta Candita
13 settembre 2013

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