Loro 1: Sorrentino racconta l’Italia di Berlusconi, Servillo “mostro di bravura”


Loro 1 è un film di Paolo Sorrentino. Potremmo fermarci qui, sicuri di aver già detto tutto quello che c’è da dire sulla opera divisa in due parti su Silvio Berlusconi.
Solo Steven Soderbergh, per narrare le gesta del Che, adottò identica scelta. Ma considerato che il regista Premio Oscar, nei due episodi racconta solo il periodo dal 2006 al 2010 potrebbero esserci altri ulteriori capitoli.
Come tutti i film di Paolo Sorrentino si tratta di un affresco, in questo caso spietato, sull’Italia berlusconiana.
La regia misurata, elegante, magistrale, riesce a sorprendere e tenere l’attenzione del pubblico, anche quando è necessario allentare la trama per descrivere un momento, un personaggio in tutti i suoi aspetti, anche quelli indicibili.
La colonna sonora è scelta con straordinaria cura, come è giusto che sia, come è solito fare Sorrentino, perché è uno degli strumenti indispensabile nelle mani di un regista.
Essere registi significa anche saper scegliere e valorizzare tutti gli attori, anche chi è presente per poche scene, riceve attenzione: è anch’esso, a suo modo, protagonista di quella parte della pellicola. In questo Sorrentino, non ha eguali: bisognerebbe citare tutti gli attori, nessuno escluso.
Infine, ma non certo ultimo, c’è Toni Servillo. Non ci sono più aggettivi.
“Sono quegli attori per i quali non ci importa della qualità del film, la trama o il regista, noi ci precipiteremo sempre in sala con la stessa eccitazione per osservarli, ammirare i più piccoli dettagli dei loro volti, scrutare la minima mimica ancora sconosciuta sullo schermo”. Così il magazine francese Les Inrockuptibles unisce Toni Servillo e Isabelle Huppert nella definizione di attori “mostri di bravura”.
Nessuno meglio di lui riesce a raccontare gli italiani, da cui siamo circondati. Mostri famelici ma dai modi gentili e ben vestiti. E allora li sottovalutiamo, li tolleriamo o facciamo finta di non vederli.
Loro 1 è un film importante per la storia dell’Italia, servirà fra qualche decennio per spiegare come Silvio Berlusconi sia riuscito perfettamente a costruire la propria immagine ed imprimerla indissolubilmente nella mente degli italiani, che lui corteggia, ammalia, affabula con le sue straordinarie doti di venditore.
Non tralascia alcun dettaglio, si dedica a chiunque lo voglia raccontare.
Nel film, è ossessivamente seguito da un oscuro personaggio, di bianco vestito: il biografo (un bravissimo Dario Cantarelli), che però non scrive la vita di Berlusconi, bensì le vite di tutti coloro che incontrano Berlusconi. Perché neanche l’immagine di chi vi sta vicino può essere diversa da quella che lui vuole che sia.
Chi sono LORO? Sono tutti quelli che vorrebbero essere L U I, è così che Berlusconi viene chiamato dalla sua corte di ancelle, di entrambi i sessi. É cosi che viene memorizzato il suo numero sui cellulari degli eletti con cui intrattiene conversazioni telefoniche.
Loro sono i giovani affaristi assetati di fama e di successo, interpretati da Riccardo Scamarcio, i ministri ed ex ministri (Fabrizio Bentivoglio) che vorrebbero prendere il suo posto. Loro sono le giovani donne che anelano ad essere ammesse alla sua corte, o i genitori che offrono le figlie al drago in nome del successo.
“É un ciarpame senza pudore. E tutto in nome del potere… Figure di vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo e la notorietà…”. Così lo descrisse Veronica Lario, qui triste, malinconica, dolente, immersa in “libri strani”, interpretata da Elena Sofia Ricci.
Continua il film e Sorrentino continua a sfogliare il catalogo di italiani, chiamati LORO per rassicurare che gli spettatori siano lontani, distanti e distinti da questa umanità. Ma ne siete sicuri che LORO non parli anche di noi?
Toni Servillo appare sullo schermo solo dopo che per un’ora è stato compulsato l’elenco delle varie specie di italiani.
Ed entra in scena il vero protagonista del film: la paura. Della morte, del vuoto, della solitudine, dell’immobilismo. Per questo tutti i personaggi si affannano,per loro “tutto non è abbastanza”, corrono incontro alla vita: usano droghe per essere sempre più veloci, più gaudenti. Di questo parla il film e Berlusconi è solo un interprete di tutto ciò. Non c’è un giudizio su di lui: né positivo, né negativo. Non è un film politico, ideologico. C’è una descrizione di fatti realmente accaduti, noti  che vengono semplicemente visti e raccontati da un’angolazione originale. Questo film non ha l’aspirazione di far cambiare idea ai fan che alla descrizione berlusconiana hanno creduto nè ai detrattori che da quella descrizione sono stati ossessionati.
L’interpretazione di Servillo, non cerca di imitare, non ne fa una macchietta, svolge a pieno e magistralmente il suo compito.
Berlusconi e pochi altri sono indicati con i nomi di personaggi reali, gli altri sono tutti LORO, rappresentano qualcosa più che qualcuno.
Anche per questo LORO sono anche una pecora che muore a causa del freddo glaciale emesso da un condizionatore, un rinoceronte fuggito da un circo e un grosso ratto che causa uno spettacolare incidente stradale. » Francesco Lauricella
16 maggio 2018


Loro 1
Regia di Paolo Sorrentino
Cast: Toni Servillo, Elena Sofia Ricci, Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak, Euridice Axen, Fabrizio Bentivoglio, Roberto De Francesco, Dario Cantarelli, Anna Bonaiuto, Giovanni Esposito, Ugo Pagliai, Ricky Memphis, Lorenzo Gioielli, Alice Pagani, Caroline Tillette, Elena Cotta, Iaia Forte, Duccio Camerini, Yann Gael, Mattia Sbragia, Max Tortora, Milvia Marigliano, con l’amichevole partecipazione di Michela Cescon e con Roberto Herlitzka.

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