Musica, Le Folli Arie sotto i riflettori


Le folli arie nascono nel 2012 dall’incontro di quattro musicisti milanesi che, dopo anni di professione e partecipazione ai più svariati progetti musicali, intraprendono una nuova avventura, miscelando l’amore  per il rock anni ’70 con la tradizione del prog italiano di quegli anni (PFM, Banco di Mutuo Soccorso, Area), il tutto senza dimenticare le vene pop, grunge, funk e latin dei componenti della band, al fine di arrivare a creare un proprio linguaggio contemporaneo ma molto contaminato.
Il lavoro non è affatto semplice: per rendere moderno e uniforme il sound, fondere le varie influenze e scremare i brani più adatti a creare un lavoro coerente ed emozionale, il disco richiede ben due anni di lavorazione. Due anni ben sintetizzati nelle 13 tracce del loro primo disco “Le Folli Arie” che attraversano dolcemente mondi sonori differenti, sempre legate da un unico filo conduttore stilistico, regalando all’ascoltatore una vastissima gamma di emozioni.
Nel mercato discografico attuale, dove l’immagine domina innegabilmente e prepotentemente su tutto, Le Folli Arie fanno una scelta coraggiosa ed in forte contro tendenza.
Non ci saranno servizi fotografici ufficiali, non compariranno nei propri videoclip, sulle copertine dei dischi, nelle locandine e nei manifesti, preferiranno quando possibile rilasciare interviste mezzo stampa, radio o telefono,… Compariranno esclusivamente per le proprie performance dal vivo. L’utopia che cercano di concretizzare con questa scelta è di esprimersi esclusivamente tramite la propria produzione artistica. A raccontare per immagini il loro mondo sarà Matteo Compagnoni (www.facebook.com/MatCompArt), autore dell’artwork del disco, con le sue creazioni surreali e visionarie, evocative e sconvolgenti al tempo stesso.
Per ottimizzare e chiudere il lavoro “Le Folli Arie”, Simone Corazzari (voce, chitarre, autore e produttore), Massimiliano Masciari (basso e steel drum), Francesco Meles (batteria e percussioni) e Marco Antonio Cerioli (tastiere e seconde voci) decidono di affidare la cura dei mix e del mastering ad un numero uno assoluto della produzione in Italia: Lorenzo Cazzaniga (Claudio Baglioni, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Ray Charles, Sting, Mina, Pfm, Pooh, Vasco Rossi…), aggiungendo alla cura dell’impatto sonoro un tassello importantissimo. Tra echi di Jeff Buckley, Led Zeppelin, Pink Floyd, Genesis, Yes, Porcupine Tree, Lucio Battisti, PFM (e molti altri ancora) il loro primo lavoro è un vero e proprio viaggio sonoro in cui perdersi che, scorrendo senza strappi, suona quasi “concept”.
Così come è suonata quasi “concept” (anche grazie alla scelta di due cover rivisitate “alla Folli Arie”) la serata live alla Blues House di Milano, domenica primo febbraio, durante la quale c’è stata la presentazione dell’album e una sorta di “battesimo” nella città natale dei quattro musicisti, visibilmente emozionati.
Una band da tenere sicuramente sott’occhio, ma soprattutto… a portata di orecchio!  » Chiara Colasanti
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 4 febbraio 2015

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