Rubygate, la Camera dice sì al conflitto di attribuzione

POLITICA – La Camera con 312 voti a favore e 302 contrari ha approvato la richiesta dei capigruppo della maggioranza di sollevare il conflitto di attribuzione sul caso Ruby.
Lo scorso febbraio l’Aula era stata a chiamata a concedere l’autorizzazione ad eseguire una perquisizione presso l’ufficio del ragionier Spinelli, che il Presidente Berlusconi ha dichiarato essere sede della sua segreteria. Il ragionier Spinelli sarebbe il cassiere del premier a cui si rivolgevano le ragazze che frequentavano le feste nelle dimore del premier e che erano domiciliate nel complesso dell’Olgettina. Da “Spinauz”, come veniva affettuosamente chiamato, le ragazze andavano per pagare le bollette, l’affitto ma, secondo la Procura, anche per saldare i conti di chirurghi plastici, o per acquistare gioielli e, addirittura in alcuni casi, automobili.
La Camera, in quell’occasione, anziché limitarsi, come le era stato richiesto, e come è prassi, autorizzare o meno la perquisizione domiciliare, valutando l’esistenza di un fumus persecutionis nella richiesta dei Giudici, ne dichiarò l’incompetenza a procedere e rinviò gli atti a Milano. Secondo la tesi della maggioranza, il premier andrebbe giudicato dal Tribunale dei ministri, perché la sua condotta, ed in particola re la telefonata alla Questura di Milano, per far rilasciare Ruby (allora minorenne) venne fatta nel supremo interesse dello Stato, in quanto Berlusconi riteneva, o poteva legittimamente ritenere, che Ruby fosse la nipote di Mubarak.
Da quel voto è scaturita la lettera al Presidente Fini, per sollevare il conflitto di attribuzione. Il consiglio di Presidenza della Camera ha esaminato la richiesta, la votazione se investire o meno l’Aula della vicenda è finita in parità ed il presidente Fini ha stabilito di andare al voto a Montecitorio.
LA CRONACA DEL VOTO – ORE 15.00 L’Aula si riempie lentamente ma si capisce che non è una giornata ordinaria: non ci saranno assenze. Le dichiarazioni di voto sono in diretta tv, su richiesta delle opposizioni. Comincia la SVP, secondo cui: “non può essere la Camera a decidere quale sia il giudice naturale” e considera la tesi del conflitto di attribuzione “infondata”.
La Malfa sottolinea la prova di terzietà fornita da Fini nel portare la questione in Aula, ed annuncia il voto contrario del gruppo. Per l’Api la vicenda è “priva di sussistenza”. Di Pietro parla di “un’altra giornata di ordinaria follia” con il Parlamento costretto ad occuparsi delle vicende del Premier, anziché discutere dei problemi degli italiani. Il leader dell’Idv utilizza gran parte del suo tempo per fare un appello al voto per l referendum sul lodo Alfano.
Fli vota contro per “motivi giuridici”. Buttiglione (Udc) rimarca l’anomalia della votazione di febbraio della Camera e sostiene che “non può essere la Camera a decidere sulla giurisdizione”.
Per la Lega un intervento breve dell’on. Paolini secondo cui la Corte Costituzionale sarà chiamata a decidere se “la Camera deve essere informata” sui procedimento contro il premier.
Pier Luigi Castagnetti (Pd) ritiene la vicenda “priva di sussistenza”.
“La maggioranza – denuncia il deputato Pd – sta trasformando il Parlamento in un collegio difensivo allargato”, facendo notare come il voto arrivi alla vigilia dell’inizio del processo sul Rubygate. Secondo Castagnetti, dietro la richiesta di conflitto di attribuzioni ci sarebbe in realtà la volontà di portare il procedimento contro il premier al Tribunale dei ministri perché in quel caso per processare Berlusconi sarebbe necessaria l’autorizzazione a procedere della Camera, che la maggioranza ovviamente negherebbe.
Per il Pdl, interviene l’on. Leone che ritiene che le valutazioni delle opposizioni siano inquinate da “odio nei confronti di Berlusconi”.
Si passa al voto. I favorevoli sono 314, i contrari 302. Non mancano le sorprese: a votare a favore sono anche i deputati Melchiorre, Tanoni e Misiti, che evidentemente sono passati nelle fila della maggioranza. Ma la quota 330 annuncia da Berlusconi appare sempre lontana.

Comments are closed.