Un, due, tre… stella. La sfida fra gli chef dove vince sempre il gusto

Un, due, tre… stella. La sfida fra gli chef dove vince sempre il gusto

É una gara scherzosa ma è pur sempre una gara. Alla fine della serata verrà decretato un vincitore anche se alla fine a vincere è sicuramente il gusto.
“Un, due, tre… stella” è il format ideato dallo chef Michelin Giuseppe Costa del Bavaglino di Terrasini che ospita a turno nel proprio ristorante un collega non stellato per una gara all’ultimo piatto. Per l’edizione di questo anno ha scelto tre chef della provincia di Agrigento ed altrettante cantine agrigentine. Il primo appuntamento ha visto contendersi il titolo con Angelo Pumilia della foresteria Planeta.
Lo scorso 5 dicembre è stata la volta dello chef Damiano Ferraro del ristorante Capitolo Primo del Relais Briuccia di Montallegro.
La formula è la stessa delle patate edizioni: a giudicare gli chef e i loro piatti sono gli ospiti che per ogni piatto dovranno giudicare estetica, gusto e creatività, senza conoscere l’autore del piatto. Dietro la scheda per le votazioni, anonima, spazio alle annotazioni e ai suggerimenti.
La serata con protagonisti i vini dell’Azienda Agricola G. Milazzo di Campobello di Licata è iniziata con una piacevole sorpresa. Gli ospiti hanno avuto, infatti, la possibilità di degustare in anteprima una “vendemmia tardiva” ottenuta da uve Chardonnay ed Inzolia, che l’azienda agrigentina presenterà al Vinitaly 2019.
L’antipasto era a base di gamberi e patate. Lo chef Costa ha realizzato un Gambero nascosto da patata e formaggio: una patata cotta alla griglia, con gamberi coperti da una leggera spuma di formaggio e decorata con le teste dei gamberi fritte.
Damiano Ferraro ha realizzato, invece, una patata soffiata, con una fonduta di pecorino semi stagionato e un cappuccino leggero ai ricci di mare.
Due piatti dal risultato molto differente ma in cui entrambi gli chef hanno saputo equilibrare la grassezza e la sapidità del formaggio con la patata, sostenuta dalla sapidità degli ingredienti di mare.
I primi hanno conquistato tutti e messo in difficoltà i commensali costretti ad esprimere una preferenza fra le due portate. Il padrone di casa ha realizzato una Margherita pizzicata, con broccolo, finocchietto selvatico e anciova.
Il primo dello chef ospite era, invece, una minestra di ceci cavolfiore e stracotti di pasta fresca allo zafferano, con scampi e vongole. Due primi di gran gusto che hanno conquistato i palati di entrambi con cui in abbinamento è stato proposto il V38AG uno spumante Metodo Classico ottenuto da uve Inzolia e Chardonnay.
I secondi Ricciola ai profumi di carbonella per Costa e Cocotte con dentice e ribollita di carciofi e gambero rosso in crosta. In abbinamento il Vignavella, un vino bianco elegante ed opulento ottenuto da una selezione aziendale definita V10, propagata partendo da un antico biotipo di Catarratto.
Dulcis in fundo Arancina di riso monachina per lo chef Ferraro ed una originale Amarena e amaretto per Costa.
Gli ospiti hanno molto apprezzato la formula della manifestazione e lo spirito da cui è nata. La volontà di collaborare fra territori diversi ha infatti unito tutti i commensali, che spesso hanno con difficoltà espresso le loro preferenze visto l’elevato livello delle proposte degli chef.
Alla fine la gara ha visto prevalere lo chef Damiano Ferraro e le sue portate. Anche se a trionfare è stata la Sicilia e tutte le sue espressioni che sono state rappresentate in questa piacevole serata.
Prossimo appuntamento mercoledì 12 dicembre con l’ultimo match tra Giuseppe Costa e l’Oste Peppe Bonsignore de l’Oste e il Sacrestano di Licata. » red
7 dicembre 2018


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