Street food, perché Palermo è al quinto posto della classifica mondiale?

Street food, perché Palermo è al quinto posto della classifica mondiale?

In molti incroci, nei mercati storici o lungo le strade principali troverete ambulanti o banchetti di vendita, circondati da avventori intenti a consumare in loco, o molto spesso si preferisce mangiare passeggiando.
La tradizione risale almeno alla dominazione greca, sono l’evoluzione dei thermopolium, in cui si fondono reminiscenze romane, arabe, normanne, ebraiche e spagnole.
Resiste ai fast food, alle tendenze, alle restrizioni delle norme igieniche, alla crisi, e l’unica motivazione valida è il gusto che l’arte d’arrangiarsi ha saputo enfatizzare anche con i mezzi più modesti.
L’offerta è davvero varia e accontenta davvero tutti i gusti, ci sono tre grandi famiglie: la pasta di pane, il quinto quarto e il pesce.
LA PASTA DI PANE
Partendo da un impasto molto soffice, si ottiene una focaccia farcita con una salsa a base di cipolla stufata, pomodoro, origano, caciocavallo, acciughe, che dopo essere spolverata di pangrattato cuoce in forno, in grandi teglie sfincione o, in piccole porzioni, sfincionello.
Gustosissimi sapori mediterranei che si fondono in un aroma stuzzicante e irresistibile.
La rosticceria palermitana ha le forme più varie, cotti al forno o fritti, i “pezzi” più celebri sono le Arancine, le tradizionali sono farcite al burro (prosciutto cotto a dadini, besciamella e mozzarella) o alla carne (ragù e piselli), ma il 13 dicembre per la festività di Santa Lucia l’offerta si moltiplica: agli spinaci, salmone, funghi, melanzane, cioccolato…
Otre che di riso, possono essere fatte di spaghetti.
Spitini sono simili alla mozzarella in carrozza, ma la farcia è di prosciutto cotto e besciamella.
Ravezzate e Iris ripiene di carne.
Panelle&Crocchè sono frittelle di farina di ceci e di patate, a volte aromatizzate con prezzemolo o menta, finiscono caldissime in un fragrante panino al sesamo.
Verdure in pastella: la pastella spugnosa lievitata abbraccia in inverno cavolfiore, carciofi e cardi.
Dove mangiarli:
I CUOCHINI tante delizie salate mignon, anche se il tono dolce della pasta brioches si avverte, soprattutto nel “dolcino di carne”, un piccolo croccante scrigno di brisée da provare! Una piccola storica rosticceria con laboratorio a vista, nascosta in un antico palazzo di via Ruggero settimo. Non saprete scegliere e assaggerete un po’ di tutto. Una sosta da non perdere.
Per una sostanziosa pausa mattutina, chiude alle 14:30.
ANTICA FOCACCERIA SAN FRANCESCO
L’odore della milza che soffrigge dolcemente nello strutto vi investirà all’ingresso.
Troverete tutto ciò che la gastronomia tradizionale offre.
Sedetevi nei tavolini all’aperto a contemplare la chiesa di S.Fancesco.
BAR ALBA
Vasta scelta a pranzo, tutta la pasticceria tipica siciliana, da provare il gelato setteveli.
BAR BRISTOL
Le migliori arancine al burro di Palermo.
BAR TOURING
L’arancina bomba è la loro specialità, nulla di esplosivo, si fa riferimento alle dimensioni maxi, pesa circa mezzo chilo! Ma non farete fatica a finirla… Fritto asciutto, riso cremoso, speziata, gustosa e golosa.
Aperto tutta la notte, meta di chi non sa andare a dormire a stomaco vuoto.
Maxi formato anche per i fagottini di pasta brioches. Vasta scelta anche di pasticceria e buoni i cornetti e le brioches.
CIBUS
Enoteca, gastronomia, minimarket, oltre a molti prodotti di nicchia, troverete formaggi rari, delicatessen e un grande forno a legna che sforna di tutto. Deliziosa la caponata e i croissant salati dalle farciture gourmet.

IL QUINTO QUARTO
Frittura, cottura alla brace o brodi aromatici trasformano qualsiasi parte di scarto in appetitose proposte.
STIGGHIOLE
Il fumo nebbioso e l’aroma caratteristico che si sprigionano dalle braci vi daranno l’impressione di trovarvi al mercato di Marrakech. Le interiora vengono avvolte da budelli, con o senza cipollotto, cotti sulla brace e conditi con succo di limone.

PANE CA’ MEUSA
Milza soffritta nello strutto, senza “schetta” o con l’aggiunta di ricotta “maritata”.
Da Rocky alla Vucciria

Da Nino u’ ballerino

Antica Focacceria San Francesco

QUARUME
Da pentoloni di brodo fumante verranno estratte in sequenza le varie interiora da porzionare: ziniero, centopelle,matruzza, corata e quagliaru, parti distinte dello stomaco di vitello.

MUSSU & CARCAGNOLA
Tocchetti lessati di mascella, lingua, orecchie, muso, piedi, mammelle e nervi, diventano un’insalatina arricchita a volte la verdure fresche.
Da Gioacchino

FRITTOLA
I gesti sono quelli di uno sciamano: da un cestino (panaru) infagottato per tenere tutto in caldo, il venditore tirerà fuori dei ciccioli cotti nello strutto, da consumare a “cartate” o nel classico panino al sesamo.
Da Mimmo

MOLLUSCHI e FRUTTI DI MARE
A Mondello e Sferracavallo troverete i purpari, da grandi pentoloni vi tireranno fuori polpi tenerissimi, serviti su piatti di ceramica, tagliati in pezzi conditi con succo di limone.
Oltre a cozze, lumache di mare e ostriche, c’è qualcosa di veramente unico da provare:
i ricci! Serviti a dozzine, con una mafaldina al sesamo e succo di limone.
Potrete degustare tutto comodamente nei ristoranti-trattorie di Mondello:
Da Calogero

» La Violetta Candita
Tw @ViolettaCandita

9 gennaio 2014

Comments are closed.