Tassa di soggiorno, LicataLAB chiede la sospensione

licataLICATA –  Continua la battaglia degli albergatori e degli operatori turistici, per contrastare l’introduzione  della tassa di soggiorno. Ieri mattina numerosi operatori turistici hanno simbolicamente occupato l’Aula consiliare, per chiedere all’Amministrazione comunale di fare retromarcia sull’introduzione di questo tributo che rischia di danneggiare pesantemente il settore turistico che a Licata sta muovendo i primi timidi passi.
“Nonostante da oltre un mese il settore sia in agitazione – si legge in un comunicato di LicataLAB – l’amministrazione comunale continua nel suo atteggiamento di chiusura nei confronti di un importante settore economico”. Ieri mattina il Sindaco era assente e i due assessori presenti, Avanzato e Mulé, avevano ricevuto mandato soltanto di ascoltare e non di rispondere alle richieste degli operatori turistici. Il Commissario straordinario Terranova ha ricostruito l’iter dell’introduzione della tassa di soggiorno, facendo così chiarezza sul tentativo dell’Amministrazione Graci di scaricare su altri le responsabilità di questo atto.
Il Commissario ha sottolineato come sarebbe stato necessario, da parte dell’Amministrazione, prima di varare l’introduzione della tassa di soggiorno, procedere ad una concertazione con chi poi sarà chiamato a gestire la tassa di soggiorno. Nei prossimi giorni scriverà nuovamente all’Amministrazione per chiedere, alla luce delle numerose proteste, di sospendere l’introduzione dell’imposta in attesa di discutere e concertare con gli addetti del settore come ed in quale misura si dovrà pagare la tassa di soggiorno e come dovrà essere utilizzato il gettito.
LicataLAB nel corso della riunione ha ribadito la propria posizione chiedendo innanzitutto “di salvaguardare la stagione in corso”.
“L’aver introdotto la tassa, mentre la stagione estiva è nel pieno – continua la nota – rappresenterà una perdita netta per gli albergatori, che si troveranno nella spiacevole condizione di dover chiedere ai propri ospiti un aumento di prezzo, rispetto a pacchetti ed offerte concordati da diversi mesi, ovvero a sobbarcarsi per intero l’onere della tassa, riducendo i già esigui margini di guadagno”.

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