Una città, due appuntamenti: le mostre da non perdere a Torino

Una città, due appuntamenti: le mostre da non perdere a Torino

L’estate è la stagione del bel tempo, delle vacanze al mare o in montagna, ma anche in città: sia che si rimanga nella dimensione urbana o che vi si faccia visita per un weekend o per più tempo ci sono una serie di iniziative su cui informarsi a seconda della città che si visita.
Se doveste passare da Torino non dimenticatevi di queste due mostre assolutamente da visitare.
In primis la mostra Marilyn Monroe: la donna oltre il mito.
Marilyn Monroe, la vera star di Hollywood, icona senza tempo di bellezza e sensualità. Il 1 giugno 2016 avrebbe compiuto 90 anni. Palazzo Madama dedica alla donna Marilyn Monroe una grande mostra attraverso l’esposizione di 400 oggetti personali, provenienti dalla sua casa di Helena Drive 5 in Brentwood, California, e lasciati al suo maestro di recitazione e mentore Lee Strasberg.
Oggetti personali, vestiti, accessori. Articoli di bellezza, documenti personali, lettere, appunti e quaderni, contratti cinematografici, oggetti di scena e spezzoni dai film. E le meravigliose fotografie della diva, quelle inedite e originali della stampa del tempo e quelle scattate dai leggendari fotografi di Marilyn Monroe – Milton Greene, Alfred Eisenstaedt e Bernt Stern, che la ritrasse poco prima della tragica morte in un famoso servizio per Vogue (The last sitting. 1962).
Tra oggetti personali e vestiti, scritti e fotografie, la mostra ripercorre cronologicamente il backstage della vita della donna Marilyn Monroe. Una visione unica e intima, sia davanti che dietro la macchina da presa. Non solo l’immagine dell’attrice di successo e icona glamour, costruita con determinazione fin dagli esordi, ma anche il suo lato più intimo, quel mondo interiore in cui spesso si rifugiava, sola e fragile. Ma anche la donna forte e intelligente, pronta nel rispondere ai fotografi, con ironia e creatività. La Norma Jean Baker determinata ad avere successo nella sua carriera, con impegno e forza di volontà, in un mondo dominato dagli uomini come quello del cinema negli anni Cinquanta.
“I don’t mind living in a man’s  world, as long as I can be a woman in it”  è  una delle sue frasi più celebri.  La donna che curò nei minimi dettagli la sua immagine, il trucco, i capelli, e l’uso del suo corpo; quella stessa immagine ancora oggi intramontabile che la rese celebre.
Gli oggetti in mostra provengono dalla collezione di Ted Stampfer, una delle più grandi nel suo genere, i cui pezzi furono acquistati nelle aste di Christie’s e Julien’s che dal 1999 resero pubblici i beni personali e materiali di Marilyn Monroe, fino ad allora chiusi in casse e conservati a New York.
Ad accompagnare la mostra, fotografie a grande formato e clip da video, film, documentari e una colonna sonora con le canzoni di Marilyn Monroe. E un ospite d’eccezione: il quadro dipinto da Andy Warhol Four Marilyns (1979-1986).

In seconda battuta poi, impossibile perdersi Nothing Is Real – Quando i Beatles incontrarono l’Oriente (a cura di Luca Beatrice).
Fino al due ottobre, al Museo d’Arte Orientale di Torino una grande mostra dedicata ai Fab Four e al loro viaggio in India. Era il 1968 e fu uno degli eventi chiave nella cultura popolare occidentale. In mostra centinaia di oggetti in dialogo con opere d’arte contemporanea e d’arte antica dalle collezione del MAO, in un ambiente ricco di stoffe, profumi e suoni.
Dopo l’uscita dello storico album Sgt Pepper’s i Beatles, a quel punto la pop band più famosa del mondo, sente forte il richiamo del misticismo orientale; in particolare George Harrison sollecita gli altri tre “Scarafaggi” a recarsi in India.
Un primo incontro tra i Beatles e Maharishi Mahesh Yogi ha luogo nell’agosto del 1967 a Londra. L’anno dopo Paul, John, George e Ringo si recano presso il suo ashram a Rishikesh in compagnia di un folto gruppo di amici, tra cui il cantautore Donovan, l’attrice Mia Farrow e la sorella Prudence, insieme a relative mogli e fidanzate, per un corso di meditazione trascendentale.
Il viaggio ha avuto un’enorme risonanza sui media internazionali ed è uno degli eventi chiave per lo slancio all’interesse verso l’oriente, che alla fine degli anni ’60 tocca la cultura popolare come la musica, la letteratura e il cinema, la fotografia e la pubblicistica in generale, la moda e il costume. Va detto che durante il loro soggiorno indiano i Beatles scrivono diverse canzoni che in seguito vengono pubblicate nell’ “album bianco”, Abbey Road e Let It Be.
Da quando i Beatles incontrano l’Oriente, la cultura pop contamina il misticismo in un’ideale fusione tra occidente e oriente. Ecco quindi l’ispirazione della mostra Nothing Is Real, una cavalcata in undici sale negli spazi del MAO, il Museo d’Arte Orientale di Torino, dove troviamo una continua mescolanza tra cultura alta e cultura bassa.
Per l’intera durata della mostra, le undici sale dedicate a “Nothing is Real” negli spazi del MAO, saranno avvolte dal seducente percorso olfattivo creato con le fragranze Gorilla Perfume, l’esclusiva collezione di profumi Lush che si pone l’obiettivo di divenire arte per il naso così come la musica è arte per l’orecchio.
Le fresche note floreali del frangipani e del gelsomino del profumo Sikkim Girl e le profonde e inebrianti note legnose del sandalo della fragranza Smuggler’s Soul avvolgeranno i sensi dei visitatori, proiettandoli nell’atmosfera dell’Oriente degli anni 60 che incuriosì i Beatles. Tante le connessioni tra le fragranze che saranno diffuse in mostra e il viaggio di fuga e scoperta dei quattro “Scarafaggi”.» red
Chiara Colasanti
TW @lady_iron
26 maggio 2016

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