E io mi porto a casa il Nero d’Avola

E io mi porto a casa il Nero d’Avola

Rihanna paparazzata fuori da un ristorante di Santa Monica: la sua foto fa il giro del mondo. Perché? Cosa ha suscitato tanto interesse? Un nuovo flirt, qualche altro scatto senza veli?
Niente di tutto questo! A suscitare scandalo e riprovazione il fatto che avesse tra le mani una bottiglia di Sassicaia.
Secondo le ricostruzioni più accreditate, la pop star dopo la cena, al momento di pagare il conto s’è accorta che non era stata svuotata del tutto; avrebbe pertanto chiamato il sommelier, recuperato il tappo, e ha portato a casa quel che rimaneva del vino di Bolgheri.

foto Just Jared

foto Just Jared

Una prima domanda: cosa devono fare questi sventurati colpiti da fama improvvisa? Se avesse sprecato il vino, i media si sarebbero scatenati per additare l’uso smodato di soldi. Ma non hanno scampo neanche se fanno gesti normali.
Quanto accaduto a Rihanna mi offre il pretesto per affrontare un’altra questione.
Io tutte le volte che la bottiglia che ho ordinato non è finita, se il vino mi è piaciuto, me la porto a casa. Se è una bottiglia costosa mi sembrerebbe uno spreco, se mi è piaciuto particolarmente non vedo perché non continuare ad assaporarlo, anche in un contesto diverso.
Una questione di fondo. I ristoranti in cui si possa bere vini al bicchiere sono pochi, e quando lo fanno le offerte sono poche e non sempre di alto livello, per ovvi motivi di costi. Capita spesso che la persona con cui ceni, specie se è donna, beva poco. Che fare? Vale la pena aprire una bottiglia importante, che renderebbe la cena memorabile, per berne solo uno o due bicchieri?
La mia risposta è no: si finirebbe per pagare uno o due bicchieri quanto un’intera bottiglia e per sprecare un ottimo vino.
Stessa cosa vale per la seconda o terza bottiglia quando si è in tanti: spesso non la si ordina perché sono pochi quelli che vogliono continuare a bere.
Per questi motivi arrivato al momento del conto esordisco sempre con la stessa frase “Ho due richieste originali: il tappo e la fattura” non mi creo problemi ad ordinare una bottiglia in più del dovuto e mi porto a casa la mia bottiglia di Nero d’Avola.
Se queste due richieste non fossero originali ma una scelta ordinaria, magari orientata dai ristoratori, probabilmente al ristorante si venderebbe qualche bottiglia di vino in più. » Francesco Lauricella
@cybergiuda

30 ottobre 2014


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