La Cool-tura che rende ciechi e i “Classici” rimedi

La Cool-tura che rende ciechi e i “Classici” rimedi

Ci sono delle raccomandazioni evergreen che tutti non smettono mai di farci: “copriti bene prima di uscire”, “bevi molta acqua”, “usa di meno il cellulare”, “non ti stressare troppo”… In tredici anni di scuola dell’obbligo il consiglio più gettonato dalle mie insegnanti di lettere è stato : “Leggete più classici!”. Giuro, all’epoca non capivo che volessero dire; o perlomeno non comprendevo il motivo per il quale dovessi mettermi a leggere quei volumi enormi, ingialliti e impolverati, che riempivano la libreria del salotto buono di mia nonna. Cosa c’è di meglio di un bel libro nuovo, appena sfornato, che profuma di inchiostro e di libertà di scelta? Nessuna imposizione, solo una leggera pressione pubblicitaria che rimbomba da ogni dove.
Ricredersi è stato facile e gratis. Risulta forse pomposo descrivere il momento della redenzione, riportandolo alla mia conoscenza, certo sicuramente blanda, di un certo Arthur Shopenhauer? Se così fosse, chiedo venia; ma effettivamente il mio pensiero collima bene con quello del filosofo. In “Sulla lettura e sui libri” la critica è mossa ad una lettura inconsapevole, oppiacea, che ci spinge con inerzia verso ciò che l’editore ha deciso per noi. Ma l’invettiva non si ferma qui: bisogna, inoltre, non pensare a fare proprie le parole di altri senza averle effettivamente scisse dalle pagine e rimescolate con i propri pensieri e concezioni. Se così non fosse, leggere caverebbe gli occhi alla nostra fantasia, rendendoci ciechi e facendoci sprecare quel tempo che, il filosofo afferma, non si può comprare insieme all’acquisto di un romanzo.
La mia visione è però meno radicale e drastica. Leggere per il piacere di farlo e basta non è mai sbagliato, che si tratti di un quotidiano, di un settimanale, di un romanzetto rosa, fino ad arrivare ai più blasonati scrittori russi. L’unica considerazione che mi auto concedo è di non fermarsi mai a ciò che ci viene propinato, di seguire l’istinto ma anche di forzarsi a rispolverare le vecchie biblioteche, perché andare oltre la copertina non potrà mai far male. Mi concedo anche di stilare per chi ha avuto la pazienza di arrivare fino a questo punto dell’articolo una lista di titoli che, negli ultimi tempi, ho avuto il piacere di aggiungere alla mia libreria. Correte a leggerli!  » Elisa Bennici
Tw @Elis_idus
2 febbraio 2015

10 Letture “vintage”:
L’ultimo giorno di un condannato a morte –Victor Hugo
I dolori del giovane Werther – Johann Wolfgang von Goethe
La signora delle camelie – Alexandre Dumas
Il nostro comune amico – Charles Dickens
Anna Karenina – Lev Tolstoj
L’importanza di essere Onesto – Oscar Wilde
La coscienza di Zeno – Italo Svevo
Uno, nessuno e centomila – Luigi Pirandello
Viaggio al centro della terra – Jules Verne
Siddharta – Hermann Hesse

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