La Michelin sceglie nuovamente la città di Parma, candidata a Capitale della Cultura 2020, per la presentazione della guida più autorevole ed attesa. Il Teatro Regio ha accolto giornalisti ed addetti ai lavori che attendevano trepidanti di conoscere il nuovo firmamento della ristorazione italiana.
Sono più di 300 le novità contenute nella 63a edizione della Guida Michelin Italia, che ha selezionato oltre 5.300 indirizzi tra alberghi e ristoranti.
Tra i 2.700 ristoranti le attenzioni sono tutte per la vetta: sono ben 26 novità tra i 356 ristoranti stellati, l’Italia si conferma così la seconda selezione più ricca al mondo della collana della Guida Michelin.
La grande novità, quella più attesa, della Guida Michelin 2018 riguarda i ristoranti con tre stelle: fermi a otto da qualche anno. Gli scommettitori in sala davano fra i papabili Norbert Niederkofler e Mauro Uliassi.
Notando Niederkoffer seduto in platea, si pensava che fossero salite le quotazioni dello chef di Senigallia o che ancora una volta non ci sarebbe stato un nuovo tre stelle. Invece, alla fine della presentazione, Michael Ellis, Direttore Internazionale Guide Michelin ha annunciato che ai “magnifici otto” si sarebbe aggiunto il St. Hubertus, di San Cassiano.
“I piatti di Norbert Niederkofler – spiega Ellis – sanno raccontare mille e una storia. I protagonisti sono la natura, la cultura e i gusti schietti e intensi delle sue montagne, la passione e la fatica quotidiana dei contadini e degli allevatori, la qualità eccelsa dei loro prodotti, le tradizioni e i metodi tramandati, il calore dei masi, il desiderio di viaggiare per imparare e di ritornare per ritrovare il proprio stile di vita, l’impegno, la cura, la costanza che si sposano con l’entusiasmo e la leggerezza.
Nei piatti di Norbert Niederkofler si gustano questi sapori, si vedono le montagne, si ascoltano queste storie. L’incontro con questa cucina non è un pasto, ma un’indimenticabile esperienza umana. Per gli ispettori Michelin, tre stelle emozionanti”.
Vale la pena ricordare qui come lo chef sia l’animatore di Care’s che vede ogni anno i protagonisti della ristorazione internazionale, con i più qualificati produttori di vino e gli esperti del settore dell’alimentazione, riuniti in Alta Badia, per discutere e condividere una visione comune, etica e responsabile sul tema della cultura enogastronomica.
Un modo nuovo di intendere il mondo gastronomico, con una particolare attenzione per l’ambiente e la natura, contro gli sprechi e attento al riutilizzo delle materie prime ed al riciclo delle risorse.
Sono 41 i ristoranti Due stelle Michelin e che quindi “meritano una deviazione”. Mugugni ed incredulità in sala quando viene annunciato che Claudio Sadler e Carlo Cracco sono passati da due stelle ad una.
I nuovi bistellati sono tre. Matteo Metullio, ristorante La Siriola, San Cassiano; Alberto Faccani, ristorante Magnolia, Cesenatico; Andrea Aprea, del ristorante Vun, Milano.
“«Vun» a Milano significa “uno”, e l’esperienza gastronomica di questo ristorante milanese elegante e cosmopolita è veramente unica, grazie alla sapienza e alla passione dello chef Andrea Aprea, che porta in tavola il gusto della tradizione italiana e della sua origine partenopea rivisitato in chiave contemporanea. Due stelle illuminano la sua cucina innovativa, che guarda al futuro senza mai dimenticare le sue origini”. Così Sergio Lovrinovich, temuto Direttore Guida Michelin Italia.
Il panorama stellato della Guida Michelin 2018 offre la visione di un Paese in cui la ristorazione di eccellenza si afferma sempre di più nel panorama internazionale e in cui sono presenti molti giovani e promettenti chef: tra le 26 novità stellate il 30% dei ristoranti è guidato da giovani talenti che hanno meno di 35 anni. Tra questi, 4 hanno un’età uguale o inferiore a 30 anni.
Nel complesso, sono 306 i ristoranti con una stella (22 novità); 41 i ristoranti con due stelle (3 novità) e 9 i ristoranti con tre stelle (1 novità); per un totale di 356 ristoranti stellati.
Le stelle sono concentrate soprattutto al Nord anche se è Roma la provincia più stellata d’Italia; Napoli, con 23 ristoranti stellati confermati, passa in seconda posizione, Milano balza al gradino più basso del podio.
In Sicilia confermati tutti gli stellati: le novità non sono andate più a Sud della Campania che si conferma la seconda regione d’Italia con più stellati, la Lombardia stabile in vetta è la regione più dinamica e ricca di novità. » Francesco Lauricella
16 novembre 2017
TRE STELLE
Piazza Duomo ad Alba (Cuneo), chef Enrico Crippa
Da Vittorio a Brusaporto (Bergamo), chef Chicco Cerea
Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio / Runate (Mn), chef Nadia Santini
Reale a Castel di Sangro (Aquila), chef Niko Romito
Enoteca Pinchiorri a Firenze, chef Annie Feolde e Riccardo Monco
Osteria Francescana a Modena, chef Massimo Bottura
Le Calandre a Rubano (Padova), di Raffaele e Massimiliano Alajmo
La Pergola a Roma, chef Heinz Beck
St. Hubertus a San Cassiano (Bz), chef Norbert Niederkofler
Le stelle in Sicilia
Due Stelle Michelin
La Madia – Licata (Agrigento) – Pino Cuttaia
Duomo – Ragusa – Ciccio Sultano
Locanda Don Serafino – Ragusa – Vincenzo Candiano
Principe Cerami – Taormina (Messina) – Massimo Mantarro
Una Stella
Ristorante Coria – Caltagirone (Catania)
Shalai Resort- Linguaglossa (Catania)
Accursio Ristorante – Modica (Ragusa) Chef Accursio Craparo
La Capinera – Taormina (Messina)
Cappero – Eolie Vulcano (Messina) Chef Giuseppe Biuso
Signum – Eolie Salina (Messina)
Bye Bye Blues – Palermo
I Pupi – Bagheria (Palermo)
Il Bavaglino – Terrasini (Palermo)
La Fenice – Ragusa
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