Musica, Luca Madonia e “La Monotonia dei Giorni”

Musica, Luca Madonia e “La Monotonia dei Giorni”

A fine marzo è uscito il suo album “La Monotonia dei Giorni” e Luca Madonia, che ha iniziato il suo percorso musicale negli anni ’80 con i Denovo, torna con il suo ottavo album e abbiamo voluto fargli qualche domanda per capire più da vicino quale sia il suo universo musicale, ma anche personale.
Chi è Luca Madonia e come ti descriveresti a chi non ha ancora sentito la tua musica?
Un ragazzo cresciuto ma che ha avuto la fortuna di fare un mestiere bellissimo da più di trent’anni, iniziato con i Denovo negli anni ’80, questa bellissima esperienza dove, ventenni, siamo stati proiettati nel mondo della musica, quando allora a fare musica si era veramente dei pionieri e continuo ancora, da oramai più di vent’anni da solista, con estremo piacere, in mezzo ad amici musicisti, Carmen Consoli, Toni Carbone, compagni di avventura dei Denovo… Devo dire che c’è un bel giro qui a Catania che si è creato! Grazie a questa amicizia è potuto nascere questo disco, prodotto appunto insieme a Carmen Consoli, insieme a Toni Carbone, registrato in un bellissimo studio di Carmen Consoli sull’Etna, dove abbiamo fatto tutto in estrema rilassatezza, dividendoci i ruoli, suonando un po’ tutto, tutti e lo spirito del disco è proprio questo qui.
Com’è nato “La Monotonia dei Giorni”, qualche aneddoto dallo studio?
È un disco tutto suonato: in un’era digitale, noi abbiamo fatto un disco che suona molto analogico, con strumenti veri, con l’amplificatore degli anni ’60 valvolare, proprio perché sono tutte queste piccole cose che messe insieme fanno sound, danno sapore e creano quello che si definisce come concept album. Il tema conduttore del disco è un’analisi sull’intimo dell’uomo, perché spesso siamo schiacciati dal quotidiano, ecco perché “la monotonia del quotidiano”, ma è un disco che crede nell’amicizia, nei rapporti con le persone e parte tutto da lì. Gli arrangiamenti vertono tutti su un mondo suonato, vero, come una volta, perché volevamo dare un sapore vero a tutto il disco, nato con degli amici, in grande affinità e penso siano ingredienti fondamentali!
L’esperienza emotivamente più impattante finora a livello artistico?
Varie fasi, in questi trent’anni: quando i Denovo sono diventati una realtà, sicuramente è stata la gioia iniziale più importante, quando ci siamo resi conto di avere un grandissimo seguito, quindi non era un gioco, ma diventava un mestiere! Da solista sicuramente ti direi l’ultimo Sanremo fatto con Battiato nel 2011, con “L’Alieno” e quella è stata una bellissima esperienza, divertente, già da persona matura, con un grandissimo amico come Battiato che è venuto a duettare con me a Sanremo e questa collaborazione con Carmen Consoli, per chiudere il cerchio di tutti questi anni, grandissima artista che mi ha voluto in tour dicendo che sono stato uno dei suoi maestri e mi ha fatto sicuramente molto piacere.
Progetti per il futuro e speranze nel cassetto?
Adesso inizieranno dei concerti estivi, dopo aver fatto, durante tutto aprile, questa tournée con Carmen Consoli, ospitato all’interno del suo concerto come ospite; continuare la promozione del disco, i concerti dal vivo e… sogni nel cassetto, cosa dire? Già mi sento un privilegiato, perché faccio un mestiere bello, che ho sempre amato da tanto tempo… il sogno è quello di trovare ancora la voglia di affrontare questo mondo sonoro, musicale e trovare sempre l’ispirazione. Sono dell’idea che un disco deve uscire se hai qualcosa veramente da dire, se è un capitolo della tua vita, fare un disco solo per scadenze commerciali non mi interessa. Avendo passato varie stagioni musicali, adesso penso che la cosa più importante sia avere sempre lo stimolo a fare cose nuove e quando uno è convinto tirare fuori il disco! » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
3 giugno 2015

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