Alimentazione ancora poco sostenibile, dati ricerca Osservatorio nutrizionale Grana Padano

Alimentazione ancora poco sostenibile, dati ricerca Osservatorio nutrizionale Grana Padano

Nuovo interessante studio sull’alimentazione dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano (OGP) che ha analizzato le abitudini alimentari di circa 1200 individui, 47,3% donne e 52,7% uomini di età compresa fra 18 e 90 anni. Il tema dell’alimentazione è reso ancor più attuale dal semestre di Expo2015, focalizzato sul come nutrire la popolazione della terra migliorando la salute delle persone, senza distruggere il pianeta. È importante soprattutto ridurre gli sprechi di energia per produrre, conservare e trasportare alimenti, oltre a non sprecare il cibo e l’acqua alimentando i rifiuti e la depurazione.

Dallo studio dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano (OGP) è emerso che, anche tra gli italiani intervistati, vi sono scelte “poco sostenibili”. Per esempio, si utilizza molto pesce conservato che richiede un notevole dispendio di energia per conservazione e lavorazione. La classica “scatoletta” è molto usata: il 40% degli intervistati la utilizza tutte le settimane e di questi, il 10%, consuma cibo in scatola dalle 2 alle 4 volte a settimana. Il consumo di patate rimane una preferenza degli italiani: solo il 5% degli intervistati afferma di non consumarle mai, mentre quasi il 70 % ne fa uso settimanalmente, di questi il 34% da 2 a 4 volte. Da una parte questo consumo è un comportamento auspicabile, essendo la patata un alimento facilmente reperibile e conservabile, ma dal campione risulta che troppo spesso è consumata sotto forma di fritto o snack. L’impatto negativo di questo consumo non è solo sulla salute per via  dell’altissimo valore calorico, sale, grassi e scarso senso di sazietà, ma anche sull’ambiente. Infatti, questi snack hanno un imballaggio non riciclabile.

Lo studio ha considerato molti alimenti e, facendo un bilancio, possiamo dire che l’olio d’oliva viene usato praticamente da tutti. L’impiego del condimento vegetale è sicuramente auspicabile per la salute. Dalle persone intervistate è emerso che il 90% non utilizza mai la margarina e solo occasionalmente il burro. “La riduzione dell’eccesso dell’uso dei grassi animali riduce i rischi cardiovascolari e l’utilizzo dell’olio d’oliva ci permette di guadagnare in salute, promuovendo l’utilizzo di un prodotto nazionale di grande qualità – afferma Michela Barichella, medico specialista in Scienza dell’alimentazione, membro dell’OGP -. Gli esperti dell’Osservatorio studiano le abitudini alimentari per dare dei consigli utili e semplici, che permettano di migliorare la salute, ma che tengano conto anche dell’ambiente. Non è infatti un caso che chi conosce la storia del Grana Padano, sa che la sua produzione, che risale al 1135,  nasceva dall’esigenza di non buttare il latte in eccesso, per questo i monaci cistercensi dell’abbazia di Chiaravalle inventarono questo formaggio che grazie alla stagionatura si può mantenere per anni”.

4 giugno 2015


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