Sit-in per l’aeroporto di Comiso e per la Rg-Ct

SICILIA – Mercoledì 18 maggio dalle 11,00 si svolgerà un sit-in davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze cui parteciperanno i rappresentanti istituzionali e delle forze politiche, sindacali, produttive, datoriali delle province di Ragusa, Siracusa e Catania.
Scopo dell’iniziativa è quello di chiedere un’interlocuzione immediata con il Ministro Tremonti  per avere risposte certe su due annose questioni l’apertura dell’aeroporto di Comiso e la realizzazione della ragusa-Catania.
nello specifico si richiede la firma del Ministro dell’Economia e delle Finanze sullo schema di convenzione con l’ANAS per la realizzazione dell’Autostrada Ragusa-Catania. L’opera è già finanziata: l’ultimo atto in tal senso è la Delibera CIPE n. 3 del 22/01/2010. “Il ritardo con il quale il ministro sta provvedendo a questo adempimento del tutto consequenziale e che non richiede ulteriori impegni di spesa – si legge nella nota a cura degli organizzatori – è certamente da ascrivere ad una volontà politica discriminatoria nei confronti del Sud e della Sicilia in particolare”.
Per l’aeroporto di Comiso si chiede la firma di Tremonti al Decreto che attribuisce per tre anni il servizio di assistenza al volo all’ENAV per l’aerostazione.
“Si tratta – spiegano – dell’ultimo adempimento per potere consentire al nuovo scalo di aprire, senza il quale la società di gestione dovrebbe, in linea teorica, provvedere direttamente ed a proprie spese”.
“Senza questo atto l’Aeroporto di Comiso, che dovrebbe operare in sistema con quello di Catania, sarebbe fuori mercato già nella fase di start-up e avrebbe subito una gravissima ingiustizia rispetto a tutti gli altri aeroporti pubblici che usufruiscono dei servizi ENAV. Anche in questo caso tutto un territorio ritiene proditoria la mancata firma al decreto che si legge in chiave antimeridionalista, peraltro non nuova per il Ministro Tremonti”.
Il Partito Democratico, che ha annunciato l’adesione all’iniziativa, chiederà “Conto e ragione di tutto questo e insieme agli altri rappresentanti istituzionali, forze politiche, sindacali, produttive e datoriali delle tre province faremo sentire forte la voce di questo territorio tenendo conto che in caso di ulteriore silenzio siamo pronti ad ulteriori e clamorose iniziative di protesta”.

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