Vini, in Italia e in Francia cala il volume ma aumenta il valore

Vini, in Italia e in Francia cala il volume ma aumenta il valore

L’Italia  del vino vede un -2,2% in volume, ma una crescita del 3,8% in valore  per l’effetto combinato del crollo dei vini sfusi e della crescita, in valore, dell’imbottigliato, soprattutto in Usa e Germania. Capitolo a parte per gli spumanti, che registrano +23,5% in quantità e il +23,3% in valore.  Sono i dati, che fanno riferimento al primo quadrimestre del 2015 sul 2014, elaborati dalla banca olandese Rabobank, nel suo Wine Quarterly Q3 2015. Stesso trend, secondo l’analisi di WineNews. si registra per la Francia: -2% in volume ma +6,3% in valore, con le incertezze dei mercati europei, Inghilterra in testa, compensate dai migliori risultati in Usa e Asia, anche grazie al recupero dello Champagne.

La Spagna, invece, vede crescere ancora le quantità di vino esportato, a +14,6%, ma con il valore che aumenta appena del 3,5%, perché a tirare la crescita è il +22,1% in volumi del vino sfuso esportato a prezzi sempre più scontanti, con i valori della categoria cresciuti appena del 4,7%. Tendenza nettamente inversa ai vini spagnoli imbottigliati a denominazione, cresciuti solo dello 0,5% in volume, ma del 5,9% in valore. Gli Usa si segnalano per una sostanziale stabilità dei volumi esportati, la crescita in valore è stata del 7%, trainata da mercati classici come la Germania, ma anche meno noti sulla scena vinicola, come la Polonia.

Benissimo l’Australia, che vede una crescita del +9,4% in volume e del 10,7% in valore, grazie all’Asia, Cina e Hong Kong in testa, ma anche agli Usa e al Canada, mentre soffre il mercato Uk. E stesso trend vale per la Nuova Zelanda, che fa segnare il +11,4% in volume e il +10% in valore. Non benissimo i più importanti esportatori di vino del Sudamerica, invece, dove,  una consistente crescita delle quantità è accompagnata da modesti aumenti, se non perdite, in valore, segno che a varcare i confini sono soprattutto grandi volumi di vino sfuso a prezzi sempre più bassi. Discorso che vale tanto per il Cile, che ha fatto +9,9% in quantità ma -0,5% in valore, che per l’Argentina, a +9% in quantità e a +1,2% in valore.

29 luglio 2015


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