La manovra taglia le Zone franche, a rischio 4.700 investimenti

La manovra varata del Governo ed all’esame del Parlamento prevede la cancellazione delle Zone Franche Urbane. Le Zfu furono varate dal Governo Prodi. Da quando si è insediato il Governo Berlusconi si sono verificati una serie di rinvii. La procedura per l’individuazione delle zone agevolate è stata lunga e faticosa, erano state individuate – non senza polemiche –  22 zone svantaggiate in cui sarebbero state previste quattro diverse esenzioni: imposte sui redditi, Irap, Ici e contributi previdenziali.
In Sicilia le zone individuate erano tre: Catania, Gela ed Erice (Tp), che adesso si vedono beffate. A sostituire le Zfu dovrebbero essere le, non meno chiare negli intenti, “Zone a burocrazia zero”. In pratica, verrebbero cancellati i fondi statali e la palla passerebbe totalmente nelle mani dei comuni, che potrebbero concedere contributi diretti alle nuove iniziative produttive. Oltre a ciò, le aziende potrebbero giovare di semplificazioni amministrative, particolarmente rischiose in aree ad alta intensità mafiosa. Questa scelta ha scatenato l’ira dell’Anci, che attraverso un emendamento chiede “il ripristino del sistema automatico di defiscalizzazione e il mantenimento dei fondi già stanziati ai comuni”. Ma ad essere colpite non sarebbero soltanto le casse comunali, le aziende dovrebbero rinunciare alla vantaggiosissime agevolazioni fiscali previste dal governo di centrosinistra. Secondo l’Anci, sarebbero state 4.700 aziende che si erano già candidate a investire nelle tredici aree localizzate nel meridione.
Aziende che adesso si trovano in difficoltà avendo acquistato suoli, uffici o essendosi costituite o localizzate per usufruire dei benefici delle Zfu.
Per Giacomo Tranchida, sindaco di Erice, “L’abolizione delle zone franche è l’ennesimo pegno che il governo paga ad una maggioranza a trazione settentrionale. Chi volete che investa sulle nostre aree disagiate , se vengono meno anche gli incentivi fiscali?”.
Le opposizioni annunciano battaglia, il Pd presenterà un emendamento e nella commissione Affari costituzionali del Senato ha fatto approvare un parere con osservazione che chiede di cancellare la norma che svuota di incentivi per le Zone franche urbane. “Non è un atto definitivo – spiega Enzo Bianco, senatore del Pd – ma sono fiducioso che in aula l’osservazione venga recepita. Ci batteremo con forza perché ciò avvenga, perché il rione Librino di Catania e le altre zone franche meritano di avere questa opportunità di sviluppo che il governo Berlusconi per la seconda volta sta tentando di scippare loro”. “Il governo – continua Bianco (Pd) – ha reinserito nel decreto legge sulla manovra finanziaria la stessa norma ‘svuota-incentivi’ che, dopo una dura battaglia, eravamo riusciti a fare sopprimere dal decreto milleproroghe”.

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