Expo 2015, ecco la top ten dei piatti più economici della Regione Toscana

Expo 2015, ecco la top ten dei piatti più economici della Regione Toscana

Ecco la top ten dei piatti più economici, non oltre cinque euro per quattro porzioni, che nella regione Toscana sono stati i punti di forza della tradizione contadina e che ora sono l’asso nella manica degli agriturismi e dei ristoranti che si ispirano alla tipicità regionale. Ai vertici della graduatoria stilata da Coldiretti Toscana si posizionano trippa e lampredotto (piatto fiorentino a base di uno dei quattro stomaci dei bovini, l’abomaso, detto localmente lampredotto) che guidano anche la hit delle preferenze del cibo di strada. Al secondo posto della classifica la guancia di vitella agli agrumi, seguita dal bollito misto composto da lingua, testa, coda, pancetta e muscolo).

Scorrendo la top ten troviamo stracotti e stufati declinati in mille modi (tra cui il Peposo dell’Impruneta, lo stufato alla Sangiovannese) ex aequo con lo spezzatino con le patate. Un po’ più caro, ma sempre sotto i cinque euro, viene spiegato ina una nota, è preparare fettine alla pizzaiola con il modesto ma saporito campanello o gli involtini all’uccelletto (arricchiti con una fetta di rigatino e una foglia di salvia). Toccano i 5 euro la tasca ripiena e l’ossobuco in bianco, ma se, avanza qualcosa, si risparmia sul menù del giorno dopo: gli avanzi tritati e insaporiti con prezzemolo, sale, pepe e noce moscata, insieme a mollica di pane e formaggio grattato diventano polpette e polpettoni a costo zero o quasi.

Tutti i piatti sono stati offerti domenica in degustazione ai visitatori del Padiglione Coldiretti ad Expo 2015. “Il consumatore 2.0 riscopre valori antichi. Il nuovo paradigma dei consumi è guidato dalla necessità delle famiglie di risparmiare – spiega il presidente di Coldiretti Tulio Marcelli -. L’attenzione al prezzo si unisce alla razionalizzazione degli acquisti, per cui si compra ciò che è essenziale. Infine si riducono le quantità per evitare inutili sprechi. È quello che emerge dall’indagine che abbiamo svolto presso i clienti abituali dei mercati di Campagna Amica in Toscana. I consumatori sacrificano la quantità, ma non la qualità; sono disposti alla mobilità per fare la spesa e si rivolgono volentieri ai farmer market; riscoprono il valore dell’alimentazione come esperienza domestica”. Gli acquisti della carne – osserva Coldiretti Toscana che ha svolto un’indagine con Associazione regionale allevatori della Toscana – sono in genere pianificati e guidati da precise valutazioni sull’origine (premiata dal 76% degli intervistati), le caratteristiche nutrizionali interessanti per il 65%, le modalità con cui sono allevati gli animali valutate con attenzione dal 64%, la tracciabilità dell’animale lungo la filiera importante per il 62%. » red
24 settembre 2015



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