Expo 2015: tornare alla dieta del Dopoguerra, ecco il Manifesto degli esperti

Expo 2015: tornare alla dieta del Dopoguerra, ecco il Manifesto degli esperti

Variare il più possibile l’alimentazione nel rispetto della tradizione alimentare del primo Dopoguerra“. Un vero e proprio ritorno al passato per contrastare l’epidemia di sovrappeso e obesità che in Italia colpisce il 30,7% dei bambini già a 8-9 anni (secondo i dati  di Okkio alla salute 2014) e il 42% dei 18-65enni (Passi 2013), con costi pari a circa 2,5 miliardi di euro l’anno al netto della spesa ospedaliera (secondo i dati della Fondazione economica Tor Vergata 2012).

Uno dei suggerimenti che arrivano dal Manifesto delle criticità in nutrizione clinica e preventiva per il quadriennio 2015-2018, presentato oggi nella Milano dell’Expo 2015 dall’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica. è quello di “recuperare il modello alimentare mediterraneo in grado di fornire il giusto apporto di nutrienti”. Nel documento – rivolto alle Istituzioni ma anche al grande pubblico, elaborato e sottoscritto da 19 società scientifiche, 6 Fondazioni, 12 università,  e centri di ricerca e 5 associazioni di cittadini e pazienti, con il patrocinio di Padiglione Italia all’Expo – vengono indicate le 10 sfide da vincere a tavola: al primo posto c’è proprio la pandemia di chili di troppo.

Sono 1,9 miliardi gli adulti sovrappeso nel mondo, di cui 600 milioni obesi (secondo idati Oms 2014). Per alleggerire il carico sulla bilancia, gli autori del rapporto invitano a riscoprire un’alimentazione sobria, frugale e conviviale, costituita principalmente da olio di oliva, cereali (grano, mais, orzo, farro, avena), vegetali di stagione, legumi, frutta fresca e secca, spezie, pesce (1-2 volte a settimana) e modiche quantità di carne (specie se processata), latticini e vino (massimo 2 bicchieri al giorno).

Ecco gli altri consigli indicati nel Manifesto: pesarsi una volta al mese; calcolare e tenere sotto controllo l’indice di massa corporea (preoccuparsi non solo se è alto, ma anche se è inferiore a 18,5); misurarsi il girovita a livello dell’ombelico (non dovrebbe superare gli 80 cm nelle donne e i 94 nell’uomo, ma oltre gli 88 cm per lei e i 102 per lui è necessario rivolgersi al medico); non rischiare diete fai-da-te; fare almeno 30 minuti di camminata a passo veloce o 10 mila passi al giorno.



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