Grandi cantine italiane bocciate in e-commerce ma promosse sui social

Grandi cantine italiane bocciate in e-commerce ma promosse sui social

Le grandi aziende del mondo del vino sentono ovviamente le “sirene” della digitalizzazione e della presenza in rete e sui social, visto il crescente interesse di imprese e consumatori, ma l’e-commerce wine è un settore ancora poco presidiato e soltanto in 2 casi su 25 è gestito direttamente dai siti web delle cantine.  E’ quanto emerso dalla seconda edizione dell’indagine condotta da FleishmanHillard che ha studiato, nel mese di aprile 2015, la presenza e le attività sul web delle prime 25 aziende vinicole italiane per fatturato secondo l’ultima indagine Mediobanca di marzo 2015.

Instagram e Pinterest, due social network dalle grandi potenzialità per il settore enologico, vedono entrambi la presenza di sole 6 aziende delle 25 prese in esame. Al top della classifica Compagnia De’ Frescobaldi. Al secondo posto si posiziona Casa Vinicola Zonin, seguita da Masi Agricola, da Gruppo Banfi e da P. Antinori. A seguire, nella top ten, Mezzacorona; Gruppo Santa Margherita; Gruppo Campari; Cantina sociale di Soave; e La Vis. La frequenza di aggiornamento sui social network ha evidenziato ritmi un po’ altalenanti, pur non mancando casi di eccellenza.

Buona la situazione per Facebook, il più popolare sociale netwoerk, dove, tra le 17 aziende con un account, 13 hanno pubblicato un post sulla propria pagina nell’ultima settimana presa in esame, alcuni con cadenza quasi giornaliera. Mentre per YouTube, la più cliccata piattaforma di videosharing, solo 3 delle 17 aziende con un canale hanno pubblicato un video nell’ultimo mese, mentre 8 solo nell’arco degli scorsi 6 mesi. Positivo l’aggiornamento anche su Twitter visto che 8 aziende tra le 12 con un account cinguettano news con una frequenza pressoché giornaliera. La seconda edizione di questa ricerca “conferma la volontà – ha commentato Alessandra Fremondi, responsabile dell’area Food&Beverage di FleishmanHillard Italia -d’innovazione del settore vinicolo italiano, ma mette in luce un processo di digitalizzazione del business ancora in consolidamento”.
28 maggio 2015

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