Se alla festa di Halloween si preferiscono i “pupi di zuccaro”

Se alla festa di Halloween si preferiscono i “pupi di zuccaro”

In Sicilia non c’è dolcetto o scherzetto che tenga di fronte ai “pupi di zuccaro” o ad una frutta di martorana.
La festa che spopola in America a suon di “trick or treat” e che già da alcuni anni ha iniziato ad essere diffusa e molto conosciuta anche in Italia, viene festeggiata spesso anche in terra siciliana, anche se le tradizioni legate alla “festa dei morti” coesistono e in certi posti ancora surclassano il party americano di Halloween. Perché se travestirsi da streghe, vampiri, spose cadavere, regine di cuori, famiglia Addams al completo, Frankestein e il resto della ciurma legata al mondo dell’horror e del brivido è ormai una moda, non è una moda ma una consuetudine tutta sicula che resiste ancora oggi quella di regalare i pupi di zucchero, senza sangue, senza tagli, punti di sutura, o rappresentazioni macabre, piuttosto rappresentazioni estremamente dolci, e non solo nel gusto, a forma di animali o di personaggi dei cartoni animati .
Ma dove nascono i pupi di zucchero? ci viene in soccorso la Pasticceria Cappello di Palermo che ce ne parla tra realtà e leggende metropolitane.
Secondo una leggenda infatti la storia dei pupi di zucchero nasce da un nobile arabo ridotto al lastrico che invitò a cena degli ospiti e, non avendo possibilità di acquistare cibi particolari, creò questa nuova ricetta che fu apprezzata con entusiasmo. Un’altra storia racconta invece che per la visita di Enrico III, figlio di Caterina dei Medici, a Venezia nel 1574, i grandi maestri dolciari si inventarono sculture di zucchero per fare bella figura sui nobili invitati alla cena in onore del re. Questa notizia giunse a Palermo dove i pasticceri crearono delle statuette di zucchero molto colorate a forma di cavalieri. In realtà pare che le origini siano molto più profonde e si rifacessero a dei culti pagani. Una volta addirittura venivano fatti dei banchetti nel cimitero stesso per poter essere più vicini al defunto. Il due novembre è una congiunzione tra i viventi e i defunti, questi non visti come fantasmi, zombie o chissà cosa, ma come anime care che il giorno della commemorazione dei defunti portano i doni ai propri parenti.
La frutta di Martorana è invece un tipico dolce siciliano che prevede per la sua preparazione e confezionamento la perfetta imitazione o riproduzione di frutta e talvolta ortaggi o pesci sia nella forma che nell’aspetto. Internamente è simile al marzapane ma notevolmente più dolce e saporito. La base della sua ricetta è esclusivamente la farina di mandorle e lo zucchero.» red
31 ottobre 2016


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