Hanno tutti ragione

LIBRI – Paolo Sorrentino, con la sua prima opera letteraria, è arrivato alla finale del premio Strega. Non è certo una novità per chi ha apprezzato i film che ha girato e di cui è autore delle sceneggiature. Tony Pagoda è un protagonista assoluto della letteratura italiana contemporanea. È un eroe del nostro tempo che giunge al terzo millennio con la forza sbilenca della sua disarmante ironia. Una ironia sconfinata che gli ha permesso di sopravvivere alle tante avventure sgangherate che la vita ed una generosa umanità gli hanno donato. È un cantante melodico, a metà fra Peppino Di Capri, che invidia un pochetto – anche se non lo ammetterebbe mai – e Frank Sinatra che idolatra. La sua infinita saggezza gli permetterebbe di scrivere un trattato su sesso pratico, successo e autostima oppure un manuale di seduzione per uomini che, come lui, “bellissimi non lo sono mai stati”. La creazione di Tony Pagoda è stata guidata – come lo stesso autore ammette nei ringraziamenti – da Toni Servillo, con addosso una parrucca rossiccia e dei Ray-Ban azzurrati. D’altronde è difficile pensare a Paolo Sorrentino, senza associarlo a Servillo. Vengono subito alla mente Titta Di Girolamo, il Divo Giulio Andreotti o l’Uomo in più, dove Servillo interpreta il cantante da night Toni Pisapia, da cui il romanzo è tratto.
Il lungo repertorio di vita vissuta fornisce a Pagoda il giusto distacco e la disillusione per occuparsi della verità, dell’essenza degli uomini, anche se è “sconcia ed indicibile”. Per questo capisce che la sua vita sta lentamente scivolando, ha la sensazione di avere in testa “un comodino vuoto”. Parte per una tournée in Brasile e, sorprendendo la sua band malconcia, vi rimane: prima a Rio, poi a Manaus. Qui è ossessionato dalla bellezza delle donne locali, di una bellezza paralizzante, delle Veneri di Cranach. In mezzo alle donne di Manaus se esiste, ha trovato la sua camera d’albergo, la perfezione. E poi gli scarafaggi. Enormi e puzzolenti, monumentali: inquietanti.
Ma non basta andare dall’altra parte del mondo per sfuggire al destino che gli fa incontrare i personaggi più strampalati ed autentici che esistano sulla faccia della terra. Sconfitti e vincenti che gli forniscono ulteriori insegnamenti e nuove ed inaspettate svolte alla sua esistenza straziante. Ma anche in giro per il mondo non trova nessuno a cui dare torto: hanno tutti ragione!

Hanno tutti ragione
Paolo Sorrentino
2010, p. 319
La Feltrinelli

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