Italocatalana e la Barcelona Gipsy balKan Orchestra

Italocatalana e la Barcelona Gipsy balKan Orchestra

Quando ero a Barcellona vedevo spesso in giro le locandine dei concerti della Barcelona Gipsy balKan Orchestra ma, per un motivo o per un altro, non sono mai riuscita ad andarli a vedere suonare dal vivo. Quando ho saputo che sarebbero venuti a Milano, al Magnolia, non ci ho pensato due volte e sono andata a perdermi nelle sonorità balcaniche che sanno condurti lontano da qualsiasi posto tu sia fisicamente e anche da molte delle preoccupazioni che ti affliggono in generale, almeno personalmente parlando (provare per credere!).
Ho avuto la fortuna di scambiare due parole con Mattia Schirosa, uno dei fondatori del gruppo, italiano trapiantato a Barcellona, non solo a proposito della loro musica, ma anche a proposito della manifestazione del 18 febbraio di cui abbiamo parlato anche noi qualche giorno fa (yesnews.it/italo-catalana-casanostra-casavostra/ ).

 Avete partecipato sia al concerto dell’11 febbraio per Casa Nostra Casa Vostra e alla manifestazione del 18 febbraio per l’accoglienza dei rifugiati: noi dall’Italia lo abbiamo visto solo con gli occhi delle telecamere; in Catalunya, a Barcellona, com’è stata percepita la cosa?  Quale la sensazione di far parte di quella marea umana che chiedeva un cambiamento?
“Queste giornate sono state bellissime, per noi è stato un onore incredibile poter essere l’unico gruppo invitato a suonare in una manifestazione massiva, dove quasi mezzo milione di persone si è riversato in strada. Da alcuni anni facciamo sensibilizzazione sul tema dei rifugiati in tutti i Paesi dove ci esibiamo; abbiamo suonato in venticinque Paesi in tutta Europa e anche quando andiamo in Norvegia parliamo del problema dei rifugiati. Sappiamo che nei Paesi nordici hanno una visione molto diversa da quella che abbiamo noi italiani o greci perché il problema ce lo abbiamo in casa, quindi siamo abituati anche a una convivenza. La Spagna è un caso particolare: il governo spagnolo ha bloccato qualsiasi tipo di attività di accoglienza, la Catalunya è una terra aperta, molto sensibile… io, come straniero in Catalunya, sono abbastanza contento dell’emozione della gente, di come i catalani sono abituati a convivere con una società assolutamente multiculturale. In Catalunya c’è volontà e ci sono le risorse per fare qualcosa: la Generalitat si è già preparata per accogliere 4500 rifugiati: i catalani vogliono aiutare, il Governo centrale non glielo permette, quindi è bello vedere come ci sono tante persone che si possono mobilitare per questo! Credo che in Italia stiamo facendo tanto, non c’è nemmeno bisogno di fare manifestazioni; però certamente in un momento di odio e chiusura la risposta di Barcellona è stata una risposta incredibile e noi siamo felici di averne fatto parte come protagonisti.”

Il multiculturalismo è parte del vostro bagaglio musicale: com’è nata questa avventura e come state continuando il vostro percorso?
“Questo è un gruppo nato da un numero incredibile di live: siamo un gruppo abituato a suonare, a Barcellona suoniamo continuamente, abbiamo una jam session che è il nostro laboratorio musicale e culturale, dove impariamo moltissime nuove canzoni e sperimentiamo con il materiale delle diverse tradizioni musicali cambiandolo… il nostro desiderio più grande, da sempre, è quello di viaggiare per conoscere nuova musica, musicisti e locali e poi anche per portare la nostra musica in vari posti, quindi per farci conoscere. La base del nostro progetto è viaggiare con la musica: da questo punto di vista è quasi un progetto antropologico, quindi non abbiamo mai smesso. Il cambio di gruppo è stato semplicemente un cambio artistico, dovuto a differenze tra i due fondatori: il gruppo ha sempre continuato a viaggiare; l’unico motivo per cui abbiamo fatto un periodo di stop e questo è il primo tour più lungo dopo un po’ di tempo è il fatto che abbiamo avuto un bambino all’interno del gruppo, quindi la scorsa estate ci siamo presi una pausa dopo tre anni di costante attività.”

Per ulteriori info sulla band e sulle tappe del tour: facebook.com/pg/BarcelonaGipsybalKanOrchestra » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
15 marzo 2017

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