Musica, “Le Camere di Sophie” si raccontano

Musica, “Le Camere di Sophie” si raccontano

Chi sono i Le Camere di Sophie e come vi descrivereste a chi ancora non vi conosce?
“Le Camere di Sophie sono il connubio perfetto tra amicizia e musicalità. Siamo un pianista – Raffaele – e un batterista – Fabrizio – e abbiamo sempre suonato e arrangiato per altri. Dopo anni al servizio di altri progetti abbiamo deciso di intraprendere un percorso discografico inedito, con la voglia di arrivare a chi ci ascolta.”

Quale il vostro punto di forza e quale l’aspetto su cui sapete dovete ancora lavorare?
“Il nostro punto di forza è il fatto che veniamo da formazioni stilistiche diverse, quindi riusciamo a mettere insieme vari generi musicali applicati alla fruibilità dei testi nei quali ogni ascoltatore può immedesimarsi. Probabilmente l’aspetto su cui lavorare ancora meglio è quello della promozione live, infatti stiamo allestendo un tour che dovrebbe partire al più presto.”

Come è andato l’Uniweb Tour e cosa ci potete raccontare di questa esperienza?
“Quando il nostro ufficio stampa, Red&Blue Music Relation, ci ha proposto l’Uniweb Tour, non abbiamo esitato un attimo: l’idea di portare la nostra musica nelle maggiori radio universitarie ci ha subito eccitato. Noi siamo una band sicula e di certo partire da Torino per arrivare a Napoli in cinque giorni non è stato semplice, ma un’esperienza del genere non potevamo non farla, per cui grande pollice in su per Uniweb tour.”

Come è nato il vostro disco? Qualche aneddoto del periodo in studio? Qualche curiosità circa “Ancora non so”?
“Il nostro disco nasce quasi per caso: come dicevamo prima la voglia di puntare sulla propria musica ha fatto da padrone. Un giorno qualunque Raffaele ha proposto a Fabrizio un motivetto interessante e Fabrizio ha accolto subito la cosa, da lì non ci siamo più fermati. Nascono cosi dieci brani, dieci camere nelle quali potete trovare stili musicali diversi ed emozioni diverse come in ‘Ancora non so’; in questo singolo vige l’incertezza e l’inconsapevolezza, probabilmente sono tre tra le parole più ripetute nella vita di ogni essere umano, che siano esse utilizzate per le scelte di vita più semplici o per le scelte più grandi, o che siano utilizzate per l’incertezza di un avvenire che “ancora non so”.”

Avete una routine creativa per scrivere i pezzi oppure ogni volta è diverso?
“Non c’è una routine creativa in realtà: può capitare nella medesima maniera o in maniera differente, un riff, una parola, una sequenza armonica, un groove, una discussione, insomma gli spunti sono molteplici. Di solito andiamo in giro con un piccolo registratore portatile per appuntare un’idea o una linea melodica e da lì procediamo per elaborazione dell’idea stessa.”

Sogni nel cassetto e speranze per il futuro a breve termine?
“Beh è chiaro che i sogni nel cassetto siano molti, specie per chi fa musica da tantissimi anni come noi, ci piacerebbe molto che un nostro brano potesse essere scelto per qualcosa di importante, una colonna sonora di un film ad esempio, ma speriamo intanto che possa partire a breve il nostro tour nazionale.”

Artisti di riferimento?
“Il cantautorato italiano in primis. Ci piace citare Dalla, Lauzi, Tenco, ma anche l’attuale scuola cantautorale romana. Nelle nostre influenze musicali comunque non mancano le influenze jazzistiche studiate per tanti anni da Raffaele o le influenze funky internazionali sulla batteria di Fabrizio.”

Domanda a cui vorreste rispondere durante le interviste per parlare di qualcosa che vi sta a cuore e che nessuno vi fa?
“Ci piacerebbe rispondere ad una domanda che nessuno ci ha mai fatto ovvero chi siano i nostri primi sostenitori. In primis vogliamo citare le nostre famiglie che non ci hanno mai lasciati soli sia nei percorsi di studi musicali che nel percorso intrapreso con Le Camere di Sophie e tutti gli amici che sin dal primo giorno ci hanno spronato a portare avanti questo progetto.” » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
29 aprile 2017

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