Musica, Lewis Watson presenta “Midnight”

Musica, Lewis Watson presenta “Midnight”

Con le sue melodie limpide, la voce accattivante e il sound acoustic pop, Lewis Watson è arrivato in Italia il 23 febbraio all’Arci Biko di Milano.
Cantante e compositore di Oxford, Lewis Watson ha fatto tappa in Italia per regalare ai fan un assaggio di “Midnight”, il suo nuovo album uscito il 3 marzo per la Cooking Vinyl. Il disco è anticipato da “Little light”, un brano denso di emozione, con linee di chitarra scintillanti e melodie cristalline.
Dall’età di 16 anni Lewis Watson si è imposto all’attenzione del pubblico dapprima con l’upload di cover sul web che da lì a poco hanno registrato centinaia di migliaia di views.
Ma è con il suo EP di debutto, “It’s got four sad songs on it, btw”, che è schizzato in vetta alle classifiche di iTunes già dal rilascio e ha suscitato grande attenzione da parte di label, pubblico e stampa. Il successo è stato consacrato con l’album di debutto del 2014, “The morning” (Warner Bros) e con le sue straordinarie capacità dal vivo che l’hanno condotto a numerosi sold out da headliner e agli opening dei concerti dei Coldplay, Kodaline, Lianne La Havas.
Dopo un periodo di pausa dai riflettori, Lewis Watson ha raccolto il materiale su cui stava lavorando ed è entrato in studio con il produttore Anthony West per registrare in sole due settimane e con la sua band dal vivo “midnight”, album di grande potenza e bellezza. È con questo lavoro che Watson ha evoluto il suo sound acoustic pop in qualcosa di più ambizioso e interessante, che trae ispirazione dalle influenze più disparate, dai Death Cab For Cutie ai Coldplay, fino a Bon Iver.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui per conoscerlo un po’ meglio.

Chi è Lewis Watson? Tre aggettivi per descriverti?
“Sono una frana con queste cose! Britannico, educato, ritardatario.”

Sei stato sempre un artista, sin da un’età molto giovane: qual è il tuo consiglio per i giovani che vorrebbero suonare in maniera professionale?
“Continuare a insistere, oggigiorno la gente rimane sempre incastrata nell’esigenza di raggiungere determinati traguardi in giovane età; lasciate che le cose succedano in maniera naturale: non c’è un orologio, nessuno guadagna punti extra per essere giovani, bisogna solo continuare a fare il proprio lavoro e le persone ascolteranno. La buona musica arriva sempre in cima.”

Qual è la cosa che preferisci fare quando suoni dal vivo?
“Chiudere i miei occhi e venire trasportato al luogo dove ero quando ho scritto la canzone. È così speciale poterlo fare in una stanza piena di persone: è il punto più alto da raggiungere.”

Cosa avresti fatto se non fossi diventato musicista?
“Probabilmente un commesso di un qualsiasi negozio in qualche posto sperduto! Sto scherzando, stavo studiando tecnologie musicali al college quindi mi piace pensare che starei lavorando in uno studio da qualche parte, aiutando le persone a registrare la musica o chissà, un autore per artisti pop.”

Come crei le tue canzoni? C’è una sorta di routine creativa oppure ogni volta è diversa?
“Mi piacerebbe che ci fosse una formula: sarei sempre a scrivere! Succede quando succede: è come se vedessi una luce da seguire.”

Cosa vorresti che capisse il pubblico ascoltando la tua musica?
“Non lo so in realtà: ho sempre scritto canzoni per me stesso, è una terapia per me, sono un disastro a parlare dei miei sentimenti, così li inserisco in una canzone e la pubblico. Mi aiuta: mi piace pensare che le persone si possono relazionare alla mia musica in molti modi; non sono mai troppo specifico con i dettagli, così penso che le persone si relazionano con il sentimento della canzone, non con la situazione.”

Come descriveresti “Midnight” a qualcuno che non ti conosce ancora?
“Si tratta di un album pieno di alti e bassi, grandi momenti e momenti molto intimi, c’è una canzone che ho registrato in pochissimo tempo e una canzone che ci ho messo due settimane a completare: è un viaggio e non vedo l’ora che le persone lo ascoltino.”

Aspettative per la data italiana?
“Sono un po’ insicuro: è la mia prima volta in Italia! Sono davvero super felice, ma non ho idea di come potrebbe essere.” 

Il tuo rapporto con il Web è molto forte: c’è qualche consiglio che vorresti dare per migliorare una carriera artistica online?
“Siate voi stessi, non sono mai niente di diverso da me stesso e a volte non funziona benissimo per me ma non mi interessa. Odio essere falso e costruire una personalità, non è giusto ed è necessario del duro lavoro: siate onesti e sperate che piacciate alle persone.”

C’è qualcosa che vorresti dire nelle interviste e che nessuno ti ha ancora chiesto?
“Visto che siamo in Italia, risponderò a una domanda che sembra rilevante: il mio tipo di pasta preferito. Deve essere la lasagna di mia mamma, fa la salsa al formaggio così bene e con la giusta quantità di carne: è la migliore, non la mangio da secoli… mamma, perché non la fai più?”
Per ulteriori informazioni ecco il sito dell’artista: lewiswatsonmusic.com » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
7 marzo 2017

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