Musica, Quattro domande ad Andrea Dodicianni

Musica, Quattro domande ad Andrea Dodicianni

Venticinque anni, veneto, con una passione smodata per la musica, i piedi ben piantati a terra e la testa tra le nuvole a sufficienza da prendere e partire in giro per l’Italia per far arrivare la sua musica a quante più persone possibili.
Andrea Dodicianni, Andrea Cavallaro all’anagrafe, è un ragazzo come tanti, con una delle passioni più condivise di sempre, ma con uno sguardo sul mondo unico, che traduce in musica in sessioni piuttosto intime di scrittura e produzione musicale.

Chi è Andrea Dodicianni e come ti descriveresti a chi non ha ancora non ti conosce?
Direi che è un ragazzo di venticinque anni che è riuscito con la propria passione, caparbietà e testardaggine, a fare il lavoro che ha sempre sognato, cioè il musicista!

Come nascono le tue canzoni? C’è una routine creativa o cambia di volta in volta?
Le mie canzoni nascono principalmente in bagno! Lì ho un momento di concentrazione totale nel quale mi nascono questi piccoli incipit di poche parole, con poche note, grazie ai quali costruisco l’impalcatura vera e propria di ogni canzone! Mi nasce quasi sempre in testa una “cellula” di due/tre note, con due/tre parole sopra… su “Piccadilly” mi era venuto “Non ci sei più davvero, non ci sei più davvero…” e sono andato avanti due/tre giorni con questa melodia in testa fino a quando sono risucito a capire cosa volevo fare ed è arrivato tutto il resto.

Fonti di ispirazione non solo a livello musicale, ma artistico in generale?
Cattelan su tutti: lui è proprio il genio italiano che siamo riusciti ad esportare anche all’estero! Ti direi delle citazioni musicali soprattutto, perché vado a pescare su tutto e il mio faro è stato Puccini, non tanto come figura ma come melodicità, il fatto che comunque sia le mie canzoni hanno quest’aura italiana! Vuoi perché sono in italiano, ma anche perché cerco di avere sempre queste melodie molto pulite, molto pucciniane, proprio! Il mio grande autore preferito è Bugo, l’unico artista italiano, secondo me, che è riuscito a coniugare perfettamente l’arte e la musica! Il mio sogno è quello di diventare un giorno come lui, fare quello che fa lui, avere le sue idee, la sua ecletticità!

Sogni nel cassetto per il futuro e speranze/progetti per il futuro prossimo?
Fare uscire questo album a settembre e continuare almeno per un anno il tour con Francesco Camin, cantautore trentino che sta girando con me in un tour in giro per tutta Italia! Non sono uno che sogna gli stadi, come sogno nel cassetto… dico sempre questa cosa, di solito: vorrei arrivare, un giorno, a non avere più il pensiero di cosa mangiare. Vorrei mangiare pesce dalla mattina alla sera perché sono un amante del pesce, da buon veneto, in una maniera sconfinata! Quando riuscirò a  mangiare crostacei dalla mattina alla sera, io sarò finalmente felice.

In attesa di mangiare crostacei dalla sera alla mattina ecco la pagina dove seguire le evoluzioni di questo giovane talento nostrano: facebook.com/AndreaDodicianni
» Chiara Colasanti
TW @lady_iron
7 agosto 2015


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