POLITICA – Avrebbe dovuto essere un giorno di festa,per Saverio Romano, approdato finalmente al governo, dopo settimane di attesa. E’ invece è stato funestato dalle polemiche. Le questioni che dovrà affrontare sono tante e di difficile soluzione. Una gliela ricorda Giuseppe Berretta, deputato del Partito Democratico, come si comporterà il siciliano Romano con le quote latte che stanno tanto a cuore alla Lega? Il suo predecessore Galan ha avuto non pochi grattacapi in merito.
“La nomina del terzo ministro dell’Agricoltura è il sintomo del fallimento del governo Berlusconi in questo comparto”. Afferma Giuseppe Berretta.
“Ora, alla guida del più leghista dei ministeri di un governo antimeridionalista, è stato nominato un meridionale. Come si comporterà, allora, il neoministro Romano in merito alla vicenda delle quote latte? – chiede Berretta – Una domanda legittima, visto che fra i motivi che hanno spinto Galan ad abbandonare tale dicastero c’era proprio l’annosa vicenda delle quote latte. Più volte Galan aveva minacciato le proprie dimissioni se il governo se avesse approvato ulteriori norme a favore degli allevatori multati”.
E Berretta gli recapita la prima interrogazione per fare “chiarezza sulle risorse destinate alle quote latte e agli allevatori del Nord multati. Perché nel decreto milleproroghe sono stati previsti 5 milioni di euro, quando basterebbero 200 mila euro per il differimento delle rate delle multe?”.
Il neo ministro – chiede Berretta – come utilizzerà “le somme che avanzeranno dal milleproroghe?”.
Un’altra domanda gliela pone Fabio Granta (Fli) “E ora dal Governo voterà per salvare lo zio?”.
“Quando Maroni porterà in Consiglio dei Ministri la proposta di scioglimento per mafia del Comune di Belmonte Mezzagno cosa farà? Difenderà il suo feudo elettorale? e il sindaco che è suo zio?”.
“Le perplessità del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sono giustissime – prosegue Granta (Fli) – e la volontà di Silvio Berlusconi di andare comunque avanti è gravissima e la dice lunga sulla debolezza del governo e sulla profonda questione morale che caratterizza questa fase della politica italiana”.
Il ministro Maroni – a dire de Il Fatto Quotidiano – non sarebbe molto entusiasta dell’arrivo di Romano al Governo e il suo commento alla nomina al ministero dell’Agricoltura sarebbe stato: “Non ho nulla da dire”.
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