Sicilia: Cracolici presenta ddl all’Ars per recepire misure decreto Monti

PALERMO – “L’Autonomia regionale non sia un ombrello per ritardare o eludere l’applicazione delle misure varate dal governo Monti: per questo ho presentato un disegno di legge regionale che prevede l’applicazione in Sicilia delle disposizioni contenute nel decreto ‘salva Italia’. È un primo passo da inquadrare in un più ampio e complessivo intervento per alleggerire l’assetto di province e comuni, e razionalizzare la spesa pubblica”. Lo dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd all’Ars, che ha presentato il disegno di legge “Norme in materia di organi comunali e provinciali – soppressione delle circoscrizioni di decentramento comunale”.
“Il ddl – prosegue Cracolici – si muove nel solco del decreto varato dal governo nazionale, spingendosi oltre per quel che riguarda consigli comunali e circoscrizioni”.
L’articolo 1 del ddl ridetermina, come già previsto dall’articolo 2 della legge nazionale 191/2009, la composizione dei consigli comunali: il criterio adottato prevede un taglio del 20% del numero dei consiglieri comunali nelle diverse città. Dunque, nei comuni con popolazione superiore a 500.000 abitanti, come nel caso di Palermo, una riduzione da 50 a 40 consiglieri comunali; nei comuni con popolazione superiore a 250.000 abitanti si passa da 45 a 36; nei comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti da 40 a 32; nei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti da 30 a 24; nei comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti si scende da 20 a 16 consiglieri; nei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti da 15 a 12 e, infine una diminuzione da 12 a 9 eletti in tutti gli altri comuni.
L’articolo 2, in sintonia con il principio di razionalizzazione della spesa applicato ai consigli comunali, stabilisce la soppressione di tutte le circoscrizioni, comprese quelle attualmente operanti nelle sole aree metropolitane.
L’articolo 3, infine,  per quanto attiene le Province regionali, pur costituendo nella sua formulazione una “norma di principio”, si colloca nel solco delle azioni annunciate dal governo Monti: si prevede pertanto una eliminazione delle giunte provinciali e la nascita di una rappresentanza istituzionale di secondo livello quale un consiglio “sovra comunale”, espressione dei consigli comunali del territorio provinciale di riferimento.
“Accanto a queste norme – conclude Cracolici – bisogna portare avanti una serie di provvedimenti indispensabili a snellire la macchina regionale: dal taglio degli enti inutili ad una riforma dell’amministrazione che preveda un reale decentramento di poteri e funzioni”.

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