Strasburgo condanna l’Italia: dare il cognome della madre ai propri figli è un diritto

Strasburgo condanna l’Italia: dare il cognome della madre ai propri figli è un diritto

La Corte europea dei diritti umani a Strasburgo ha condannato l’Italia per aver violato i diritti di una coppia di coniugi avendo negato ai due la possibilità di attribuire alla figlia il cognome della madre anziché quello del padre , dichiarando che i genitori devono avere il diritto di dare ai figli il solo cognome materno.
Nella sentenza, che diverrà definitiva tra tre mesi, i giudici indicano che l’Italia deve adottare riforme legislative o di altra natura per rimediare alla violazione riscontrata.
In passato la Cassazione era già intervenuta sulla materia togliendo il divieto, per la madri, di aggiungere il proprio cognome a quello dei figli. Dopo essersi pronunciata in materia nel 2006, nel 2008 la Corte Suprema si era espressa a favore dell’attribuzione del cognome materno ai figli legittimi nel caso in cui i genitori fossero d’accordo.
Con la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo siamo però di fronte al riconoscimento del diritto di scelta del cognome.
Nella sentenza i giudici sottolineano anche che la possibilità introdotta nel 2000 di aggiungere al nome paterno quello materno non è sufficiente a garantire l’eguaglianza tra i coniugi.L’inesistenza di una deroga a questa regola nel momento dell’iscrizione all’anagrafe di un nuovo nato è eccessivamente rigida e discriminatoria verso le donne.
Gli Stati Uniti sono il principale Paese in cui ai genitori è riconosciuto il diritto di chiamare il figlio con il cognome della madre, o comunque di aggiungerlo e anteporlo al cognome paterno. In Spagna e nei Paesi
 ispano-americani i figli assumono sia il primo cognome del padre che il primo della madre. >>Red 8 gennaio 2014

 

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