Un italiano su 5 esce dal ristorante con doggy bag, ma in molti si vergognano

Un italiano su 5 esce dal ristorante con doggy bag, ma in molti si vergognano

Un italiano su cinque (il 20%) quando esce dal ristorante si porta almeno talvolta a casa gli avanzi con la cosiddetta “doggy bag“, ma una percentuale superiore del 25% ritiene che sia da maleducati, da poveracci e volgare o si vergogna comunque a richiederla. E` emerso da una nuova ricerca di Coldiretti/Ixè sui comportamenti alimentari degli italiani durante l`estate 2015. L’indagine evidenzia nello stesso tempo che una maggioranza relativa del 28%  degli italiani non lascia alcun avanzo quando va a mangiare fuori.

La tendenza a consumare tutto quello che viene servito a tavola, secondo i suggerimenti del nonni, richiama un passato difficile che – sottolinea in una nota la Coldiretti – riconosceva il valore del cibo e la necessità di non sprecarlo. Un comportamento che  mal si concilia con i troppi pudori ancora presenti nel richiedere gli avanzi del cibo acquistato nel ristorante come avviene abitualmente in altre realtà. Chiedere di portare a casa il cibo avanzato quando si va a mangiare fuori è un comportamento molto diffuso in altri Paesi d’Europa e del mondo, a partire dagli Stati Uniti dove – evidenzia la Coldiretti – la doggy bag è una prassi consolidata per i vip, personaggi ricchi e famosi.

Nell`anno dell`insediamento alla Casa Bianca a luglio nella prima visita ufficiale a Roma Michelle Obama ha scelto nel ristorante “I maccheroni” un menu a base di assaggi di pasta alla carbonara, lasagna e amatriciana accompagnati di vino rosso e prosecco facendosi notare per la richiesta della “doggy bag” con gli avanzi della cena come segnale contro lo scandalo degli sprechi alimentari. Recentemente la cantante Rihanna è uscita da un prestigioso ristorante di Santa Monica esibendo una bottiglia di Sassicaia non ancora svuotata del tutto ed è stata intercettata dai paparazzi che pedinano i divi a Los Angeles e dintorni. Un’abitudine che non ha ancora contagiato capillarmente l`Italia dove permangono molte resistenze anche se di fronte a questa nuova esigenza – spiega la Coldiretti – la ristorazione si attrezza e in un numero crescente di esercizi, per evitare imbarazzi, si chiede riservatamente al cliente se desidera portare a casa il cibo o anche le bottiglie di vino non finite e si mettono a disposizione confezioni o vaschette ad hoc. Peraltro molte delle porzioni avanzate possono essere consumate a casa semplicemente riscaldandole oppure utilizzate come base per realizzare ottime ricette. Un’opportunità – spiega la Coldiretti – per ottimizzare la spesa ma anche per ridurre gli sprechi alimentari secondo n obiettivo fissato anche dalla carta di Milano che dopo essere stata firmata da cittadini e leader mondiali all`Expo 2015 sarà presentata il 26 settembre alle Nazioni Unite.» red
18 agosto 2015



Comments are closed.