Vini ad alta quota 2813: presentato il progetto

Vini ad alta quota 2813: presentato il progetto

Un progetto ambizioso quello di “Vini d’Alta Quota 2813”: i vini sono quelli dell’Azienda agricola Calcagno e l’alta quota 2813 è quella dell’Osservatorio dell’Etna, a circa 500 metri dal cratere centrale,  gestito dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Proprio l’Ingv ha sposato da subito questo esperimento che la cantina etnea ha lanciato l’anno scorso e che è stato presentato a Catania lo scorso 11 novembre.
All’incontro, moderato dal giornalista gastronomico Antonio Iacona, sono intervenuti: il direttore dell’Ingv di Catania, Eugenio Privitera; i titolari della cantina, Franco, Gianni e Giusy Calcagno; il responsabile digital marketing dell’azienda, Pietro Galvagno; l’enologo della cantina, Alessandro Biancolin; il sommelier che ha guidato la degustazione tecnica, Mauro Cutuli; e lo Chef Seby Sorbello, Patron di Sabir Gourmanderie a Zafferana Etnea.
Presenti inoltre il responsabile dell’Osservatorio dell’Etna, Salvo Consoli; il responsabile della Guida Vini Ais Sicilia, Orazio Di Maria; i degustatori di Slow Wine, Antonio Politi e Simona Bonsignore; e numerosi giornalisti della stampa di settore.

“Il nostro è un ente di ricerca – ha detto il direttore Ingv, Eugenio Privitera – gestiamo 450 sensori su tutto il territorio, di cui 160 solo sull’Etna, che sono attivi 24 ore su 24. In tutto questo scenario scientifico, poco più di un anno fa si è presentata la cantina Calcagno con questo progetto sperimentale interessante. Da qui la nostra decisione di sostenerlo, nell’interesse di un territorio, quello etneo, che è tra i più promettenti a livello nazionale ed internazionale. Abbiamo così messo a disposizione della cantina un piccolo spazio all’interno dell’Osservatorio per poter conservare i vini e consentirne questo affinamento sperimentale. Il progetto è stato per noi a costo zero e senza fini di lucro”.

“I vini che si sono affinati a quota 2813 metri saranno messi all’asta – ha aggiunto il responsabile  digital marketing della cantina Calcagno, Pietro Galvagno – ed il ricavato sarà interamente devoluto all’INGV , per la ricerca o l’acquisto di nuovi macchinari. “
Il progetto, di natura sperimentale è il primo nel suo genere e si basa sulle teorie di Pasteur (1822-1895), chimico, biologo e microbiologo francese, il quale sosteneva che “l’aria in alta quota è priva di germi ed è migliore per la conservazione di un prodotto fermentato come il vino.

Aperte e degustate durante la conferenza stampa sono state le etichette: “Arcuria Etna Rosso” (2013); “Feudo di mezzo Etna Rosso” (2013); “Caricante Bianco” (2014); “Arcuria Rosato” (2014).
Gazpacho di lenticchie con crudo di ricciola e ricotta di pascoli etnei. Guancia all’Etna Rosso con spuma di patate alle nocciole dell’Etna e maionese aglio, olio e peperoncino. Paninetto con tartufo e castagne dell’Etna. Queste le realizzazioni culinarie dello Chef Seby Sorbello, che hanno richiamato e fatto rivivere in modo raffinato e gustoso le emozioni che riescono a dare i sapori del vulcano. » red
15 novembre 2016


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