Ben tre medaglie d’oro per l’Azienda Agricola G. Milazzo al Concours Challenge International du vin 2014.
Dopo i successi riscossi al Concorso Enologico internazionale di Verona, per l’azienda di Campobello di Licata arrivano ulteriori prestigiosi riconoscimenti anche dal Challenge International du Vin 2014 di Bourg (Bordeaux).
Il Challenge è il maggiore concorso internazionale organizzato in Francia ed è una delle competizioni più antiche e prestigiose a livello mondiale.
In questa edizione sono stati oltre 5.000 i vini, provenienti da 38 paesi, valutati e giudicati – alla cieca – da 800 professionisti.
Delle 19 medaglie d’oro assegnate ai vini italiani, ben 3 sono andate all’Azienda Agricola G. Milazzo. Riconoscimenti che vanno ad arricchire, ulteriormente, un palmarès che ha pochi paragoni in Europa.
A conquistare l’oro sono stati il Federico II Metodo Classico millesimato 2006, il Duca di Montalbo rosso e il Terre della Baronia bianco.
Inoltre, grazie anche alle medaglie di bronzo, ottenute dal Maria Costanza rosso e dal Maria Costanza bianco, l’azienda di Campobello di Licata (Agrigento) si conferma la cantina siciliana più premiata e fra le prime d’Iatalia.
“Nel 2014 il Federico II compie venti anni. Una medaglia d’Oro mi sembra il modo migliore per festeggiare questo compleanno speciale”. A dichiararlo Saverio Lo Leggio, Direttore Generale dell’Azienda Agricola G. Milazzo.
“Un prodotto che conferma il proprio primato fra gli spumanti italiani: è l’unico metodo classico italiano premiato dal Challenge. Una medaglia che per noi vale doppio – aggiunge Lo Leggio – ottenere un così prestigioso riconoscimento per uno spumante è motivo di grande soddisfazione, che ció avvenga in un concorso francese rappresenta un ulteriore motivo di orgoglio”.
“Il Federico II – spiega il DG di Milazzo – è uno dei nostri prodotti più prestigiosi e complessi da realizzare; viene prodotto solo nelle migliori annate: prima di essere commercializzato, rimane in affinamento per un lungo periodo. La permanenza sui sui lieviti di rifermentazione é, infatti, di almeno sette anni.
Il millesimo 2006 – conclude – sta ottenendo grande apprezzamento tra intenditori ed addetti ai lavori, come già accaduto negli ultimi venti anni, per tutte le annate fin qui prodotte”.
“Il 2014 è anche l’anno del Duca di Montalbo: con l’annata 2002 si sta imponendo tra i grandi vini rossi del mondo”. Ad affermarlo Giuseppina Milazzo, Vice Presidente dell’azienda, commentando i risultati del concorso di Bordeaux.
“Grazie ad un terroir unico, ad uno scrupoloso lavoro in vigna e a un lunghissimo affinamento in bottiglia, che lo rende estremamente “morbido” e “complesso”, sta ottenendo grandi risultati.
Questi riconoscimenti – spiega la Vice Presidente – premiano la nostra scelta di puntare sui vitigni autocotoni e sui vini da lungo invecchiamento. Il Duca di Montalbo, infatti, è ottenuto con un blend di uve tipiche: Nero d’Avola (selezione Milazzo), Nero Cappuccio e con particolari selezioni di un antico vitigno, comunemente conosciuto nell’area di Campobello di Licata come Inzolia Rosa. Rimane ad affinare nelle nostre cantine per non meno di otto/nove anni prima della commercializzazione”.
“La scelta dei vitigni autoctoni – conclude Giuseppina Milazzo – ottiene un ulteriore riconoscimento con il Terre della Baronia bianco, unico bianco siciliano premiato, realizzato con il Catarratto Lucido”. » red
14 aprile 2014
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