Licata, Pd:”Situazione insostenibile”

I cittadini di Licata domani sfileranno per le strade di della città per chiedere le dimissioni del sindaco Angelo Graci, coinvolto in un’inchiesta giudiziaria con l’accusa di corruzione aggravata e costretto dalla Magistratura all’obbligo di dimora fuori dal territorio di Licata.
Intanto, i parlamentari del Partito Democratico alla Camera ed all’Assemblea Regionale Siciliana annunciano la presentazione di atti parlamentari per chiedere l’intervento dell’Assessore Regionale agli Enti Locali e del Ministro dell’Interno.
“La situazione in cui versa il comune di Licata è insostenibile” così il deputato regionale del Partito Democratico Giacomo di Benedetto, primo firmatario dell’interpellanza presentata a Palazzo dei Normanni.
“L’immobilismo amministrativo in cui versa la città di Licata ha raggiunto livelli insostenibili. Licata non può essere lasciata in questo Stato di abbandono”. Sostiene Angelo Capodicasa, deputato del Partito Democratico.
Da molti sono stati espressi dubbi sulla legittimità di alcuni atti contabili, su cui è aperto un procedimento alla Corte dei Conti, e sulla legittimità dell’ennesima Giunta Comunale (la terza in poco più di un anno), nominata a seguito delle recenti vicende giudiziari che hanno coinvolto i vertici politici del Comune.
Il Consiglio Comunale è stato sciolto per le dimissioni di ben venticinque consiglieri, dei suoi trenta componenti.
“La città di Licata è un grosso centro dell’agrigentino che meriterebbe di avere una guida amministrativa all’altezza delle risorse economiche e intellettuali che esprime in tutti i settori della società. Invece, – continua Capodicasa – si trova a fare i conti con un Sindaco che a causa di un provvedimento restrittivo della Magistratura, non può neanche mettere piede in città”.
“Per questi motivi – conclude il parlamentare Pd -il gruppo parlamentare del Partito Democratico alla Camera ha deciso di presentare un’interpellanza al Ministro dell’ Interno per chiedere un intervento che possa ridare alla città serenità e ricostruire fiducia nelle istituzioni”.

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