2Cellos a Milano: il Fabrique tra silenzio ammirato e visibilio

2Cellos a Milano: il Fabrique tra silenzio ammirato e visibilio

Quando due violoncelli fanno un concerto rock? Quando i due violoncellisti sono i 2Cellos, che riescono a rendere “classici” i classici del rock e le hit del momento.
Sono anni che, grazie a YouTube, ma non solo, Stjepan e Luka continuano a conquistare i cuori e le orecchie di milioni di persone in giro per tutto il mondo e adesso stanno andando di città in città a conquistare dal vivo corpi e cuori anche dei più scettici.
Una padronanza del palco incredibile per due violoncellisti (Stjepan in certi momenti ricorda le rockstar più avvezze all’interazione fisica con il proprio strumento, dando spettacolo mentre tiene su lo spettacolo unendo il suo talento a quello dell’altra metà del duo, un po’ più pacata, ma non per questo meno coinvolgente!) e una tecnica incredibile per chi ha fatto di uno strumento classico un vero e proprio strumento rock, nel senso più spettacolare del termine.
Ma abbiamo chiesto ad un musicista cosa voglia dire suonare così come suonano loro; ecco cosa ci ha detto Matteo Bonavitacola, che ha assistito come noi allo spettacolo.
“È folle l’uso dello strumento, fanno una fatica incredibile per fare base ritmica e di accordi: fanno il balzato per metà dello show! Usare uno strumento solista per fare la base di accordi è da pazzi, loro lo sono. I limiti degli strumenti ad arco sono gli accordi, con l’arco puoi toccare al massimo due corde alla volta. Questo rende molto difficile usarli per la base ritmica e per gli accordi, ed è il motivo per cui sono solitamente strumenti solisti. La chitarra invece ti dà, con poca fatica, un bel suono pieno da usare come base, loro invece li usano anche per la base di accordi e quindi devono fare parecchie “magie” tra distorsori, loop e colpi di archetto assurdi! C’è anche da considerare che una delle paranoie principali quando si suona in due è che il suono sia vuoto, che “non tiri” e non ti dia quel bell’effetto di pienezza che una band con più elementi ti dà, anche questo loro lo hanno risolto bene ancor prima che intervenisse il batterista.”
Insomma, un vero e proprio spettacolo nello spettacolo, ma non solo sul palco: il pubblico, numerosissimo, era uno dei più attenti ed eterogenei che abbia mai visto in tanti anni di onorata carriera in giro per i concerti di mezza Italia.
Genitori, bambini piccoli, teenager e metallici in tenuta d’ordinanza che non mi aspettavo di veder così “presi bene”, per usare un tecnicismo.
Una di quelle esperienze musicali che, almeno una volta nella vita, vanno fatte per poter dire di esserci stati e, soprattutto, per poter dire di aver visto scatenarsi migliaia di persone al ritmo di canzoni suonate da due violoncellisti e un batterista. » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
16 dicembre 2014

Foto di Francesca Arruzzo
TW FrancyArr

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