Manovra, Capodicasa “Non cancellate le Zone Franche”

“Non cancellate le zone Franche Urbane”. Lo chiede il deputato del Pd Angelo Capodicasa, con un Ordine del Giorno, accolto dal Governo, nel corso dell’esame della manovra finanziaria.
“Il governo Berlusconi per la seconda volta – denuncia Capodicasa – tenta di scippare gli incentivi fiscali per il rione di Librino di Catania, per Gela, e per Erice (Tp), che il Governo Prodi aveva previsto con l’introduzione delle Zone Franche Urbane”.
“Nella manovra finanziaria – continua – è stata inserita la stessa norma ’svuota-incentivi’ che, dopo una dura battaglia del Pd, il Governo era stato costretto a ritirare dal decreto milleproroghe”.
“L’introduzione delle, non meglio identificabili, Zone a burocrazia zero – contenuta nella manovra all’articolo 43 – rischia di eliminare i vantaggi chiari e ben delineati introdotti dalle Zfu per le aree caratterizzate da forte disagio sociale, urbano ed economico”.
“Quello del Governo – sottolinea Capodicasa – è un’instancabile opera di smantellamento di tutte le iniziative a favore del Mezzogiorno. Hanno prima eliminato il credito di imposta, poi i vantaggi fiscali, erano rimaste solo le Zfu, non ci erano riusciti con il Milleproroghe ci riprovano con la Manovra”.“La norma contenuta nella manovra è piuttosto ambigua – spiega il deputato Pd – e rischia di essere bocciata in sede di Unione Europea”.
“Le Zone Franche – continua – hanno già ricevuto l’autorizzazione dell’Ue e per essere avviate avrebbero bisogno soltanto dell’emanazione del decreto attuativo, che per ben due ani il Ministro Tremonti ha evitato di emanare, fra un rinvio e l’altro, nella malcelata speranza di cancellare questo importante strumento di promozione dello sviluppo delle aree svantaggiate”.
“Le Zone Franche prevedono – aggiunge il parlamentare democratico – l’esenzione delle imposte sui redditi, Irap, Ici e contributi previdenziali. Con la Manovra il Governo intende sostituire tali vantaggiose esenzioni con semplificazioni amministrative, particolarmente rischiose in aree ad alta intensità mafiosa e le aziende non riceverebbero più le esenzione fiscali ma dei contributi concessi dai comuni.
L’ordine del giorno accolto impegna il Governo ad emanare il decreto attuativo che istituisce le Zone Franche e a non sostituire le Zfu con le Zone a burocrazia Zero.
Secondo l’Anci, sarebbero 4.700 le aziende che si erano già candidate a investire nelle tredici aree localizzate nel meridione. Aziende che avendo già acquistato suoli, uffici o essendosi costituite o localizzate per usufruire dei benefici delle Zfu adesso si troverebbero in gravi difficoltà. Il Governo – conclude – prova a scoraggiarle, speriamo non ci riesca.

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