Con Andrea Camilleri “Inseguendo un’ombra” della faccia ferina dell’Umanesimo

Con Andrea Camilleri “Inseguendo un’ombra” della faccia ferina dell’Umanesimo

Camilleri è Camilleri. Basterebbe scrivere questa frase palindroma e fermarsi qua; senza aggiungere altro. Ma Andrea Camilleri è ben più della sua affermata fama di sceneggiatore della vita di Salvo Montalbano, è ben più di uno dei più noti scrittori contemporanei siciliani, con i suoi innumerevoli romanzi da divorare voracemente. “Inseguendo un’ombra” ne è uno dei più recenti esempi, romanzo indefinibile: storico non è, di totale e pura fantasia neppure, ma allora che cosa ci si ritrova a leggere sfogliando queste pagine?
Samuel ben Nissim Abul Farag è un ragazzino ebreo, di straordinaria intelligenza e furbizia, punta di diamante della judicca girgentana e barlume di speranza che guida ogni mossa del padre, rabbi Nissim. Samuel a soli quindici anni ha un animo complesso, un’acutezza smisurata e una fermezza tipica di chi sa cosa vuole e come ottenerlo. Samuel è motivo di orgoglio e di utopica rivalsa per un frammento di quel popolo da sempre ostracizzato e perseguitato, che non esita a rinnegare. Egli è solo un giovane giudeo il cui destino è già stato scritto, per la prima volta, con il suo nome.
“E’ possibile che il nome rechi in sé tanto una benedizione quanto una maledizione?La gloria e l’infamia?Un segno positivo e il suo opposto?E queste due opposizioni significano la palude dell’immobilità,di un’eterna contraddizione paralizzante, oppure possono rappresentare la forza generatrice di un’energia che lo porterà a una ricerca continua?”
Proprio quel nome, maledetto tre volte dalla sua gente per la conversione al cristianesimo, cambierà ben due volte inseguendo le ombre di un’identità mai trovata. I frammenti di questa esistenza e di questa ombra Camilleri cuce insieme , tessendo una storia che ha del vero e del presunto, che incuriosisce e afferra l’interesse. Egli catturato da un breve scritto di Sciascia “La faccia ferina dell’Umanesimo”, affascinato dal personaggio di Samuel, prende la brillante decisione di narrare la storia di un personaggio del quale gli studiosi avevano curiosamente delineato una particolare esistenza; e lo fa utilizzando il miglior mezzo a sua disposizione: la sua innata capacità narrativa.
Samuel, convertitosi, prende il nome del suo padrino Guglielmo Raimondo Moncada. Dopo il battesimo ed i voti del sacerdozio, Samuel ora Guglielmo, attua la sua vendetta contro i correligionari che avevano maledetto il suo nome. Don Guglielmo incanta folle, converte ebrei, scala le vette dell’ordine a cui appartiene, arriva a Roma ricco di fama e di danaro. L’errore fatale, che gli storici riportano nei loro scritti, gli costerà la perdita di ciò che si era sempre auspicato, costringendolo a lasciare l’Italia, la grande reputazione di uomo dotto e intellettuale e la protezione del Vaticano.
Samuel-Guglielmo-Flavio è forse un precursore del Vitangelo Moscarda pirandelliano? E’ uno,nessuno e centomila? Forse. E’ un ebreo, che ha rinnegato le sue origini, vestendo i panni della vittima del destino, dell’uomo di chiesa, del dotto istitutore di Pico della Mirandola.
Guglielmo, adesso Flavio Mitridate, ritorna dall’esilio forzato in Germania, ricercando l’ipotesi di una tranquillità fino ad ora solo assaporata. Ferrara sarà il suo nuovo inizio, la città della ritrovata serenità economica, dell’amore e della riconquistata fama. Pico della Mirandola affascinato dalla cultura ebraica e soprattutto dalla kabbalàh, lo assume come proprio maestro, donandogli una possibilità di stabilità, ritrovando il giovinetto da lui amato e facendo rivivere l’animo acuto e colto del vecchio Samuel Farag. Ma il passato tornerà, non dimentico delle nefandezze e delle ambigue strategie di sopravvivenza messe in atto da Flavio. L’avarizia, la brama di importanza e autoritarismo, la propensione verso tutto ciò che nulla ha di trascendente ma che tutto riconduce all’evanescenza dei beni terreni, sarà per Samuel-Guglielmo-Flavio la rovina.
Riprendendo dalla primissima frase di questa pagina: Camilleri è Camilleri, quello che non delude, che riempie le librerie, è una garanzia di una buona lettura da fare in treno, sotto l’ombrellone, a letto prima di prendere sonno. Inseguendo un’ombra, articolato nei racconti delle tre identità di Samuel-Guglielmo-Flavio, alternati ai commenti chiarificatori e alle esplicazioni dell’autore, si sfoglia in un attimo, forte di una scorrevolezza atipicamente associata ad un dottissimo linguaggio poliglotta e ad una perfetta miscela tra fatti storici e fantasia romanzesca. Da leggere assolutamente. » Elisa Bennici
Tw @Elis_idus
7 maggio 2014

 Inseguendo un’ombra
Andrea Camilleri
Sellerio
235 pagine – 14,00 euro

 

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