Crying Day Care Choir: una band “a conduzione familiare”

Crying Day Care Choir: una band “a conduzione familiare”

Dell’Italia amano il clima, la pasta al pomodoro, Roberto Benigni e in particolare “La vita è bella”. Loro sono la band svedese Crying Day Care Choir e li abbiamo conosciuti ieri al Cantunera di Licata per il secondo appuntamento del #mONdayLive.
È il loro terzo tour in Italia e sembrano felici di essere tornati: sono stati a Milano, a Firenze, in Puglia, in Calabria e da alcuni giorni sono in Sicilia, ma nonostante i ritmi serrati di un tour, guardando i loro visi non traspare stanchezza quanto invece gioia e soddisfazione. Saranno le temperature nordiche alle quali sono abituati che aiutano a temprare le fatiche o sarà che sono abituati ad affrontare tutto con un sorriso, che sia un live, un’intervista o un tour che dalla Svezia li conduca in giro per l’Europa.
Le parole chiave di questa formazione musicale a “conduzione familiare” sono spensieratezza, serenità e benessere: se sono le loro personalità ad influenzare le loro melodie o viceversa non è importante, quello che invece si percepisce in maniera nitida è come le due componenti siano strettamente legate e connesse l’una all’altra.
Le loro musiche sono create con sapiente armonia: ukulele, kilofono, chitarre e un tris di voci ti estraniano per più di un’ora dalle brutture quotidiane per condurti in un’oasi dove il folk regna sovrano a suon di ballate, filastrocche e ritornelli.
Sara, Jack e Bill – trio nella vita privata e musicale –  sono tutto questo, e lo sono attraverso la loro band: i Crying Day Care Choir, perché come dice Sara “non esiste un giorno di lacrime che non possa migliorare grazie ad un abbraccio” e la loro musica è anche questo: un abbraccio verso chi li ascolta e si lascia coinvolgere dalla loro musica.

Con la vostra musica trasmettete molta positività, voi in cosa la trovate?
Jack: “Le cose positive come ha detto qualcuno prima di noi si trovano sempre nelle piccole cose, quelle che poi anche se piccole sono sempre le più importanti: un caffè al mattino con la persona amata, un giorno di sole, un abbraccio al momento giusto; è importante riconoscerle e coglierne la bellezza, proprio come fa Roberto Benigni ne “La Vita è bella””.
È da poco uscito il vostro nuovo singolo, Sad Season, com’è nata questa canzone?
Bill: “Ho scritto questa canzone per la mia ragazza, quando avevamo una storia a distanza: quando non riuscivamo a vederci per me era come se vivessi in una stagione triste, non c’era molta luce e anche l’estate aveva un altro sapore. Adesso abitiamo insieme a Stoccolma, quindi va molto meglio, ma grazie a quel periodo è nato questo testo che poi è divenuto il nostro nuovo singolo.”
Il nuovo singolo preannuncia un nuovo album?
Bill: “Abbiamo già alcune canzoni ma non sappiamo ancora se faremo un EP prima di un nuovo album o magari un altro singolo, stiamo ancora valutando insieme alla Warner Music.”
Si tratta di un contratto molto importante per voi.
Sara: “Si, molto, ci stata dando molta visibilità, tanta gente che non ci conosceva adesso sta ascoltando le nostre canzoni e siamo felici di tutto questo. Prima di questo contratto eravamo indipendenti e comunque ci piaceva anche esserlo, ma non eravamo degli esperti del settore; adesso invece abbiamo chi ci segue, collabora con noi, ci aiuta ad organizzare tutto quello che va fatto e tutto il lavoro che c’è dietro l’uscita di un singolo, quindi è un grosso risultato.”
Raccontatemi come nasce questa band
Jack: “Noi due (indicando Sara) siamo sposati, mentre lui (indicando Jack) è mio fratello. La passione per la musica c’è sempre stata, nostro padre suonava la chitarra e quindi per noi la musica è casa, una cosa naturale, un elemento familiare. All’età di quindici anni io e mio fratello suonavamo già in una band, poi io ho conosciuto Sara, ci siamo innamorati e successivamente abbiamo deciso di creare un gruppo tutti e tre insieme, per condividere oltre alla vita privata anche quella musicale e professionale.”
Eravate già stati in Italia, che effetto fa tornare?
Sara: “Essere in Italia  è sempre una bella sensazione, in Svezia in questo momento c’è freddo mentre qui in Sicilia per noi è come se fosse già estate! Dell’Italia ci piace la gente, il cibo e i paesaggi che avete, amiamo il vostro Paese.”
La cosa che più vi piace invece della Svezia?
“La neve e la tranquillità.”
Quali sono i vostri progetti futuri?
“Per i nostri progetti futuri vorremmo ci fosse la possibilità di suonare ancora di più e per ancora più gente; più tour e più amore per tutti e fra tutti.”
Cos’è per voi l’amore?
“L’amore è musica, ma anche la musica è amore.” » Angela Amoroso
28 febbraio 2017


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