Disneyland Paris: dove anche i “grandi” tornano bambini

Disneyland Paris: dove anche i “grandi” tornano bambini

Per il ventennale del parco Disneyland Paris sono stati organizzati dei festeggiamenti a cui ogni “Disneyaddicted” che si rispetti non poteva non prendere parte, pena mangiarsi le mani per mooolto tempo a venire.
Da brava “Disneyaddicted” quale sono non potevo mancare all’appello e, anche se “in corner”, mi sono gustata anche io l’atmosfera da ventennale di uno dei parchi divertimenti più belli che, personalmente parlando, abbia mai visitato (anche se, ovviamente, quello di Los Angeles è tutta un’altra storia!).
Oltre alla solita atmosfera magica che ci accoglie ogni volta che varchiamo la soglia incantata del parco, questa volta, durante questa visita, c’è stato davvero qualcosa in più.
Non solo la meraviglia delle piccole principessine (oltre che dei piccoli principi o pirati dei Caraibi in miniatura, oltre che numerosi Peter Pan!) che vagavano di qua e di là incantate dall’ennesima fatina appesa alle vetrine o incantate dall’ulteriore attrazione con fiocchi, dolci o inquietanti cattivi delle fiabe.
Non solo la gioia di dimenticare per qualche ora gli affanni del mondo esterno e rifugiarsi nel mondo delle fiabe che prende letteralmente vita attorno a noi, in ogni più piccolo dettaglio.
Quest’anno c’è stato anche lo spettacolo di “Disney Dreams”, che è davvero andato oltre ogni mia più fervida immaginazione. Uno spettacolo di “immagini, suoni e fuochi d’artificio”, come ci ha detto una commessa del negozio interno al castello della Bella Addormentata; “non potete perdervelo: è splendido!” ci ha detto uno degli addetti alla sicurezza della parata di Halloween.
Non perdiamocelo allora e mettiamoci in attesa delle 20 davanti ad uno dei castelli (finti!) più amati e fotografati di sempre, insieme ad una quantità incredibile di persone, rimaste appositamente oltre l’orario di chiusura del parco per non perdersi lo spettacolo.
La schiena fa male, i piedi urlano vendetta e la testa è pesantissima, vista la stanchezza di una giornata intera di camminata per il parco e per tutte le attrazioni fatte dalla mattina alle 09:30, ma stoicamente, da brave curiose e amanti di qualsiasi cosa firmata Disney quali siamo io e mia madre (la colpevole della mia fissazione per questo mondo incantato, ndr), rimaniamo in attesa e veniamo completamente sconvolte da una girandola di immagini proiettate sul castello, che prende letteralmente vita tra giochi di acqua delle fontane, fuochi d’artificio e canzoni delle colonne sonore dei film che hanno segnato l’infanzia e, in generale, la vita di milioni di persone.
Peter Pan e Wendy (in un’alternanza di inglese e francese) cercano di seguire la seconda stella a destra, ma l’ombra di Peter fugge e fa disperdere la magia in tutto il parco, iniziando un viaggio nei mondi incantati di cartoni quali La Bella e La Bestia, Il Re Leone, Rapunzel, La Principessa e il Ranocchio, La Sirenetta, La Bella Addormentata, Brave e chi più ne ha, più ne metta.
Una magia nella magia, una meraviglia nella meraviglia, uno spettacolo nello spettacolo, che ci ha spinte a convincere mio padre ad essere presente, la sera successiva, per riprendere tutto, così da non correre il rischio di dimenticare qualche dettaglio che, sicuramente, è già andato perso nei meandri della memoria, bombardata di ricordi da tenere a mente.
Una delle emozioni più travolgenti, commoventi e sognanti che abbia provato negli ultimi mesi, ma del resto… non c’era da dubitarne: stiamo parlando di Disneyland, signori.

[L’autrice di questo pezzo non ha ricevuto alcun compenso per scrivere quanto sopra: è proprio fissata così di suo.]

» Chiara Colasanti
TW @lady_iron
14 ottobre 2013

 

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