Intercettazioni: Messana (Pd) “Con nuova legge niente operazioni come Ballarò e territori abbandonati”

“Preoccupa e allarma la dichiarazione del Procuratore della Repubblica di Agrigento, che ci informa che l’operazione Ballarò non si sarebbe potuta realizzare se fossero state in vigore le norme sulle intercettazioni approvate dal Senato”. Lo dice Emilio Messana, coordinatore provinciale del Pd di Agrigento, commentando la “brillante operazione” condotta dalla Procura della Repubblica e dall’Arma dei Carabinieri di Agrigento denominata Ballarò, culminata con 56 arresti, compresi sei minorenni.
“La riforma delle intercettazioni, dunque, – aggiunge Messana – è destinata a condizionare pesantemente la sicurezza dei cittadini, soprattutto in territori come il nostro fortemente pervasi dalla presenza della criminalità organizzata, depotenziando gli strumenti a tutela dell’ordine pubblico e di repressione del crimine”.
“Il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano – continua il coordinatore Pd – fa bene a complimentarsi con le Forze dell’Ordine e con la Magistratura, ma farebbe bene a riflettere sulle amare considerazioni del Procuratore della Repubblica di Agrigento e a preoccuparsi delle esigenze di sicurezza dei cittadini che le iniziative parlamentari sue e del governo Berlusconi mettono seriamente a repentaglio”.
“Altrimenti, i complimenti e le congratulazioni – sottolinea Messana – rischiano di sortire l’effetto di uno sberleffo: siete stati bravi, ma vediamo come ve la cavate con un braccio legato dietro la schiena”.
“L’operazione che ha riguardato Licata ci consegna un’altra riflessione che riguarda la situazione amministrativa: – per Messana (Pd) – non è più tollerabile l’assenza di un Sindaco da una città importante come Licata”.
“Il fenomeno criminale non può essere affrontato soltanto con la meritoria e faticosa attività di repressione condotta dalla magistratura e dalla polizia giudiziaria, ma richiede – continua – una seria politica di recupero ed inclusione sociale, impensabile in una città senza Sindaco e senza Consiglio Comunale”.
“Le vicende private del cittadino Angelo Graci, costretto da un divieto di soggiorno e rinviato a giudizio, privano Licata di una guida serena ed autorevole – conclude Emilio Messana – che possa affrontare le gravi emergenze sociali che attanagliano la città ed al contempo incanalare in programmi virtuosi di crescita e di sviluppo le enormi potenzialità economiche e produttive”.

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