L’ex vice presidente della Regione, Michele Cimino, 42 anni, è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa dalla dda di Palermo. La polizia gli ha notificato questa mattina un avviso di garanzia. Secondo l’accusa Cimino avrebbe fatto favori alle cosche dell’agrigentino, anche attraverso l’assegnazione di appalti pubblici a imprese in odore di mafia, in cambio di soldi. L’avviso di garanzia è scaturito nell’ambito dell’inchiesta “Family” che ieri ha portato all’arresto di cinque persone, tra cui il sindaco di Castrofilippo (Ag), Salvatore Ippolito (Pdl). Dall’inchiesta sarebbe emerso che tra le opere sulle quali la mafia aveva posto le sue attenzioni e per la cui realizzazione il sindaco Ippolito aveva garantito il suo appoggio, ci sarebbero il centro commerciale “Le Vigne” e i capannoni del mercato ortofrutticolo di Castrofilippo. Determinante, ai fini delle indagini, anche il contributo offerto dai collaboratori di giustizia, tra cui l’ex capomafia agrigentino Maurizio Di Gati. Cimino verrà interrogato dai magistrati il 30 settembre. La notizia era iniziata a circolare ieri, Cimino aveva definito le dichiarazioni di Di Gati, sul suo conto, “False e tendenziose”. Inoltre, si diceva “Assolutamente tranquillo e confido nella magistratura, sicuro che tutto sarà chiarito”. Sottolineava, infine, come il sindaco di Castrofilippo “non si riconosce e non si è mai riconosciuto” nelle sue posizioni politiche.
Cimino deputato regionale dal 1996, originario di Porto Empedocle, fa parte del Pdl Sicilia, vicino al sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianfranco Miccichè. È stato più volte assessore regionale, alla Cooperazione, all’Agricoltura, al Bilancio. Fino ad alcuni giorni fa, prima della formazione del Lombardo-quater era stato vicepresidente della Regione e assessore all’Economia. Dai suoi colleghi di partito giungono numerosi attestati di stima e fiducia. “Conosco troppo bene Michele Cimino, ho parlato con lui e mi ha rassicurato sulla sua totale estraneità ai fatti e non ho motivo di credere, neppure lontanamente, il contrario. A Michele va la mia immutata, incondizionata stima e fiducia” dichiarava ieri Gianfranco Miccichè. Anche oggi, dopo che la notizia ha trovato conferma non sono mancati gli attestati di fiducia da parte dei deputati regionali a lui più vicini. Dichiarano “assoluta certezza che Cimino uscirà con le mani pulite da questa vicenda Giulia Adamo e Giovanni Greco. Si spinge anche oltre il deputato del Pdl Sicilia, Titti Bufardeci, che eleva Cimino ad “ Esempio di onestà per tutti i suoi concittadini e i siciliani. Sono sicuro – continua – che gli organi competenti faranno chiarezza al più presto su questa vicenda e che dimostrerà la totale estraneità di Michele Cimino”.