Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti

Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti

ROMA – Sono oltre 100 le opere in mostra, nell’appena restaurato Palazzo Cipolla, per ricostruire il percorso di questi artisti “maledetti” che vissero in uno dei periodi più affascinanti della storia dell’arte, a Parigi, nel quartiere di Montparnasse agli inizi del ‘900: Modigliani, Soutine, Utrillo, Suzanne, Valadon, Kisling e molti altri.
Montparnasse in quegli anni divenne il quartiere degli artisti; non solo pittori, ma anche scrittori, come Hemingway e Miller, intellettuali come Jarry e Cocteau, rifugiati politici come Lenin e Trockij. Atmosfera magistralmente raccontata da Woody Allen in Midnight in Paris.
I luoghi di incontro sono le trattorie a buon mercato e le bettole-cantine in cui si tira tardi parlando di arte e politica e non di rado le discussioni terminano in risse. All’interno del percorso espositivo una ricostruzione del Café su Dome.
Le condizioni di vita sono per tutti assai misere, ma è il fuoco sacro dell’arte, la consapevolezza che le loro opere stanno cambiando per sempre i canoni estetici, a dare la forza a Modigliani e compagni di andare avanti. È in questo contesto che, come scrive il curatore Marc Restellini: “Questi spiriti tormentati si esprimono in una pittura che si nutre di disperazione. In definitiva, la loro arte non è polacca, bulgara, russa, italiana o francese, ma assolutamente originale; semplicemente, è a Parigi che tutti hanno trovato i mezzi espressivi che meglio traducevano la visione, la sensualità e i sogni propri a ciascuno di loro”.
Fra le strade di Parigi si aggirava anche Jonas Netter, un agiato commerciante che si appassionò alle vite ed alle opere dei talentuosi e squattrinati artisti. Pagando loro vitto e alloggio, e salvandogli spesso la vita, riceve in cambio i loro quadri, a cui si affeziona e da cui non vuole più separarsi, Netter ignorava che un giorno queste tele, cedute come ringraziamento per una zuppa calda, avrebbero raggiunto valori vertiginosi.
Netter divenne così una figura importantissima per gli artisti in mostra, senza il quale molti tra loro non avrebbero avuto di che vivere e sostentarsi: il percorso espositivo mette a confronto i capolavori acquistati nell’arco della sua vita da Jonas Netter, che, affascinato dall’arte e dalla pittura, diventa un amateur illuminato e acuto scopritore di talenti, grazie all’incontro col mercante d’arte e poeta polacco Léopold Zborowski.
Netter conosce Modigliani, Soutine, Utrillo ed entra in contatto con Valadon, Kisling, Krémègne, Kikoïne, Hayden, Ébiche, Antcher e Fournier. La loro produzione lo affascina e lo spinge a sostenerli generosamente e a comprare dal mercante i loro lavori: egli diventa uno dei collezionisti più importanti del XX secolo, un “mecenate”, insieme ispirato e geniale
Di Modigliani Netter ammira l’originalità del genio creativo, ama profondamente i suoi volti femminili stilizzati su lunghi colli affusolati.
Allo stesso modo Netter scopre i quadri del cosiddetto periodo bianco di Utrillo, soprattutto vedute, tra le quali in mostra Place de l’église à Montmagny, Église de banlieu e Rue Muller à Montmartre. Netter decide di proteggere questo eterno fanciullo disincantato, preda sin dall’adolescenza dei fumi dell’alcool, innamorato della madre, Suzanne Valadon, valente e originale pittrice, anche ella presente con le sue opere in mostra, come Ketty nue s’étirant o Église de Neyron.
Di Chaim Soutine sono esposti in mostra oltre venti olii – una vera e propria mostra dentro la mostra – tra cui l’Homme au chapeau, L’Escalier rouge à Cagnes e La Folle.
Se oggi noi ammiriamo questi lavori come capolavori assoluti dell’arte, non dobbiamo dimenticare tuttavia che all’epoca in cui videro la luce venivano considerati veri e propri obbrobri. È per questo che l’intuizione di Netter appare una vera e propria profezia, oltre che un atto coraggioso e spesso disinteressato. 

“Queste opere non sono state mostrate al pubblico da più di settant’anni, e oggi ricompaiono come per magia, come uscite da un altro mondo”. Con queste parole Marc Restellini, curatore della mostra Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti. Un motivo in più per non perdersi questa straordinaria esposizione. » RED
19 novembre 2013


Modigliani, Soutine e artisti maledetti. La collezione Netter.

Fondazione Roma Museo – Palazzo Cipolla
Via del Corso, 320
Fino al 6 aprile 2014
Lunedì dalle 14.00 alle 20.00
Da martedì a domenica dalle 10.00 alle 20.00
la biglietteria chiude un’ora prima
Biglietti

Intero € 13,00

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