Più ti avvicini a Bronte più senti che sei ospite dell’Etna.
Il territorio cambia, la prospettiva si fa surreale: la sciara diventa un giardino costellato di ginestre, fichidindia e pistacchi, le tonalità materiche dei terreni lavici si illuminano dei colori dei frutti sul finire dell’estate e si fondono nell’azzurro assoluto del cielo.
Quasi una simbiosi quella tra pistacchieti e le scorie vulcaniche, importati in seguito alla dominazione araba in Sicilia, a Bronte hanno trovato le perfette condizioni pedoclimatiche.
Una coltivazione eroica, eseguita a mano in tutte le fasi.
Il marchio “Pistacchio Verde di Bronte D.O.P.” tutela un prodotto unico al mondo per valore organolettico, distinguibile per la forma allungata e l’endocarpo viola che racchiude cotiledoni verde smeraldo.
Peculiarità e brillantezza del colore sono dovute al 70% di clorofillaA, inimitabile l’aromaticità e la persistenza al palato, una dolcezza naturale vivacizzata da briose note minerali e aromi fruttati e iodici.
I pistacchi di Bronte sono veri e propri integratori alimentari di omega-3, acido linoleico, Carotenoidi, Selenio, Ferro, Potassio, Calcio, Fosforo e Folati, ma vanno assunti in piccole quantità dato l’elevato tenore calorico, apportano 608 kcal per 100 g di parte edibile.
Nessun succedaneo importato ha caratteristiche paragonabili, e si pone l’interrogativo su eventuali trattamenti ai raggi gamma, contaminazione da aflatossine, conservanti aggiunti, tostatura e salatura.
Il modo migliore per degustare i pistacchi di Bronte è la loro forma sublimata: le paste di pistacchio delle pasticceria Conti Gallenti.
Il bar è stato fondato nel 1959, gestito oggi dalla terza generazione, che ha arricchito l’offerta, declinando l’oro verde di Bronte in pesto rigorosamente addizionato di olio evo, gelati, semifreddi, cannoli, torte, pasticceria secca e fresca, panettoni artigianali.
Sempre in produzione le specialità tradizionali, torroni, paste di pistacchio di varie tipologie e le Fillette.
La ricetta delle paste al pistacchio è quella che cerco costantemente di riprodurre, senza mai arrivare alla loro armonica perfezione!
Non c’è traccia di farina nell’impasto, ciò consente all’aromaticità e al gusto unico del pistacchio di Bronte di esprimersi al massimo, anche grazie al perfetto bilanciamento degli zuccheri.
Sottile e delicato l’aroma del miele, al palato il dolcino è fondente e voluttuoso, lunga e indimenticabile persistenza…
Solo assaggiandoli capirete che non c’è nulla di paragonabile.
» 14 novembre
» Violetta Candita
» TW @ViolettaCandita
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