“Gli sdraiati” e i dopopadri di Michele Serra

“Gli sdraiati” e i dopopadri di Michele Serra

Un racconto, un monologo interiore, un guazzabuglio di pensieri e una prospettiva: quella di un padre più che adulto che osserva un figlio sempre meno adolescente. Una prospettiva che per me si è ripartita in tre rami di coscienze e pensieri amalgamati fino a confondersi, ma non tanto uniti fino all’indefinitezza; tre angolazioni di una stessa visione, tre fari diversi ad illuminare la stessa scena. Ho osservato il tutto dall’alto, attraverso gli occhi dell’avatar immaginario Brenno Alzheimer, ho scrutato tra le righe stando “sdraiata”, perché in fondo faccio parte anch’io di questo club, e infine ho fuso le mie cornee con i sentimenti dell’autore, i quali in fondo, so essere quelli di qualsiasi padre o madre del nostro millennio.
Michele Serra narra attraverso fiumi di parole, che a volte diventano vere e proprie vorticanti cascate di umorismo, brillante acume e ilare sarcasmo, un piccolo mondo di emozioni indefinibili e un grande mucchio di dubbi e interrogativi di un padre come tanti, che in bilico tra imposizioni di deontologia patriarcale e moderna tendenza al “vivi e lascia vivere” , lotta per mantenere un sorta di equilibrio.
“Eri sdraiato sul divano, dentro un accrocco spiegazzato di cuscini e briciole. Annoto con zelo scientifico, e nessun ricamo letterario. Sopra la pancia tenevi appoggiato il computer acceso. Con la mano destra digitavi qualcosa sullo smartphone. La sinistra, semi-inerte, reggeva con due dita, per un lembo, un lacero testo di chimica…”
Il quadro è sempre lo stesso, è un mondo capovolto, dove gli adulti lavorano e i giovani dormono, possedendo un fuso orario e ritmi propri ed estranei fino all’incomprensibile. Il multitasking portato all’esasperazione, collega le azioni ma desintonizza dalla vita vera, dagli altri e soprattutto dalle persone più vicine: i genitori. Come rimediare? La costante ricerca di una soluzione è il punto nevralgico delle riflessioni del personaggio di Serra, il quale arriva ad esasperare persino la concezione di una semplice escursione in montagna, mitizzandola, come se l’avventurarsi su i pendii di un monte con il figlio potesse risolvere ogni cosa.
Un libro che ha un significato profondo, scritto con una leggerezza ossimorica, che lo rende piacevolmente scorrevole e divertente. “Gli sdraiati” di Michele Serra, uscito i primi di novembre dello scorso anno è in vetta alla classifica TOP 100 LIBRI della Feltrinelli. Definito da Repubblica: “… un libro tenerissimo dove la consueta ironia e la forza satirica che tutti amiamo in Michele Serra si alterna a momenti struggenti, ad una nostalgia lirica di rara intensità e alla bellezza pura della scrittura.”; ritenuto, a dir di molti, un caso nazionale.
“Gli sdraiati” è un piccolo (solamente 112 pagine), grande libro da aggiungere assolutamente alla propria libreria. » Elisa Bennici
Tw @Elis_idus

4 febbraio 2014

Gli sdraiati 

Michele Serra

Feltrinelli – Narratori
112 pagine – 12 euro

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