“Si accettano Miracoli”: come iniziare il 2015 con il sorriso

“Si accettano Miracoli”: come iniziare il 2015 con il sorriso

Quando ho visto il trailer per la prima volta ero un po’ dubbiosa, anche se la presenza di Fabio De Luigi e della banda di bambini in pieno stile “Piccole Pesti” mi aveva convinto a dare a questo film una chance.
La battuta conclusiva del trailer, in cui Alessandro Siani risponde al saluto “Osanna nell’Alto dei Cieli” dei preti con un sentito “O’ ssann’, o’ ssann’ nell’Alto dei Cieli!” aveva definitivamente vinto ogni ritrosia e il secondo film che ho visto nel 2015 è stato proprio “Si Accettano Miracoli”.
Una storia tenera e dai tratti fiabeschi, ma anche favolistici, che fa sorridere e fa sciogliere un po’ il cuore, in piena atmosfera natalizia… anche se siamo alla fine del periodo delle festività.
Il personaggio interpretato da Alessandro Siani, dopo nove anni passati a tagliare i rami secchi dell’azienda, viene licenziato e affidato (per via di una “capata”) alla custodia del fratello maggiore, parroco di un paesino che pare essersi fermato al 1800, dove vive anche la sorella (interpretata da una simpaticissima, pur nella sua austera infelicità, Serena Autieri). 
La chiesa versa in situazioni disastrose e il gruppo di bambini affidati alle cure del parroco (e della perpetua, oltre che della nipote della perpetua, Chiara, di cui il protagonista si innamorerà perdutamente nonostante la cecità della ragazza) potrebbe essere smistato in altri Istituti se non si trovano i fondi necessari a mandare avanti “la baracca”. Da qui in poi una lunga serie di (s)fortunati eventi continua a portare avanti più filoni narrativi che compongono la tessitura collettiva della storia, in un vero e proprio intreccio comico che vi terrà incollati alla poltrona del cinema, tra una risata e un’altra, ripetendo le battute non appena usciti dalla sala.
La banda di piccoli ospiti del convento è spettacolare e ricorda i bei vecchi sketch delle Piccole Pesti che hanno accompagnato le infanzie di molti di noi.
Complice il dialetto partenopeo, complici i luoghi spettacolari della Campania, complice la comicità irrefrenabile dell’accoppiata De Luigi/Siani, il film rapisce nella dimensione della storia che viene raccontata con tenerezza e delicatezza, oltre che con comicità e arguzia.
Una visione caldamente consigliata, per riscaldare cuore e gote, in questi giorni di freddo invernale. » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
6 gennaio 2015

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