Teatro, “Una pura formalità” di Tornatore portato in scena da Glauco Mauri

Teatro, “Una pura formalità” di Tornatore portato in scena da Glauco Mauri

Debutta oggi alle ore 21.00, al Teatro Biondo Stabile di Palermo, Una pura formalità di Glauco Mauri, versione teatrale dell’omonimo film di Giuseppe Tornatore. Oltre a dirigerlo, Mauri interpreta lo spettacolo insieme a Roberto Sturno, Giuseppe Nitti, Amedeo D’Amico, Paolo Benvenuto Vezzoso, Marco Fiore. Le scene sono di Giuliano Spinelli, i costumi di Irene Monti e le musiche di Germano Mazzocchetti.
Prodotto dalla Compagnia Mauri-Sturno, lo spettacolo, che replicherà al Biondo fino a domenica 16 marzo, ricalca la storia del film di Tornatore: un delitto è stato commesso e ne viene accusato un celebre scrittore, Onoff. Nella lunga notte in cui si snoda l’interrogatorio, Onoff cerca ansiosamente di ricordare, facendo i conti con se stesso, con la propria coscienza e la propria esistenza.
Quando Una pura formalità di Tornatore uscì nel 1994 fu accolto, per la sua inquietante novità, con una certa difficoltà da parte della critica. Oggi è considerato uno dei suoi film più belli in assoluto (lo stesso autore ne è convinto), un “piccolo capolavoro” interpretato magistralmente da Gérard Depardieu, Roman Polanski e un giovanissimo Sergio Rubini. Oggi Glauco Mauri e Roberto Sturno, sfruttando la grande teatralità dell’opera, portano in scena questa nuova versione. «L’intensità del racconto, il suo ritmo, illuminato da emozionanti colpi di scena, una razionale e al tempo stesso commossa visione della vita – spiega Mauri – mi hanno spinto, in pieno accordo con Tornatore, ad una libera versione teatrale. Già il film ha una sua struttura sospesa fra cinema e teatro e questo mi ha molto aiutato nel lavoro. La storia fa nascere numerosi interrogativi ed è pervasa di “misteriosi perchè”. Il cinema ha le sue ricchezze espressive, il teatro ne ha altre che sono sue proprie. E su un palcoscenico, nel nostro caso, la parola assume un valore non solo di racconto ma anche di invito alla fantasia e alle domande. Domande necessarie all’uomo per aiutarlo a cercare di comprendere quel viaggio a volte stupendo e a volte terribile ma sempre affascinante che è la vita. Anche a questo serve il teatro!». » red
11 marzo 2014


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