Tre fratelli, un solo destino: Boyce Avenue!

Tre fratelli, un solo destino: Boyce Avenue!

Il nome “Boyce Avenue” per molti non vorrà dire nulla, lo so.
Ma ci sono delle persone (come la sottoscritta!) per cui i Boyce Avenue sono un piccolo gioiello di passione, a dimostrazione del fatto che con talento, impegno e voglia di farcela non è detto che la crisi colpisca indistintamente tutto e tutti, anzi.
I tre fratelli Manzano, da Sarasota (in Florida), nel 2007 decidono di aprire un loro canale Youtube dove cominciano a caricare le loro cover acustiche e cominciano a infiammare gli animi di milioni di persone.
Sì, avete letto bene: milioni.
A parte i numeri che potete facilmente controllare aprendo uno qualsiasi dei loro video su Youtube ci sono le controprove anche nella “vita reale” e non solo dietro un pc: i loro tour in giro per tutto il mondo hanno fatto spostare una quantità incredibile di persone, registrando sold out un po’ ovunque in giro per il globo. Dopo le cover sono ovviamente arrivate le loro canzoni originali che hanno ampiamente conquistato orecchie e cuori di tutti i fans sparsi per il mondo.
Il 20 marzo hanno toccato, per la terza volta, il capoluogo lombardo, riempiendo i Magazzini Generali (dopo una data, nel 2010, alla Salumeria della Musica dove non avevano purtroppo fatto altrettanto pienone) e facendo scatenare i fan italiani, ampiamente soddisfatti da una data romana (la prima della loro carriera!) del giorno precedente, tanto attesa specialmente dai fan meridionali.
Hanno affidato l’apertura a Hannah Trigwell (che hanno preso nella loro “scuderia”, nella loro etichetta 3 Peace Records) e a Nick Howard, a sottolineare sempre maggiormente il loro legame con Youtube e con quella realtà che sta facendo di tutto per imporsi anche sui media cosiddetti “tradizionali”.
Se Simon Cowell (l’ideatore del format X Factor, colui che ha dato inizio a tutto inventandosi le regole, per capirci!) li ha scelti come vocali coach della scorsa stagione di X Factor America un motivo ci sarà, e anche abbastanza lampante.
Il loro esempio è un baluardo di speranza che può tornare utili a molti artisti emergenti che sapranno prendere spunto e sfruttare Youtube come si deve. » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
28  marzo 2014

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