Agroalimentare, quale futuro per l’olivicoltura?

Agroalimentare, quale futuro per l’olivicoltura?

I nuovi scenari entro cui dovranno operare le future Organizzazioni di prodotto nel campo dell’olio e delle olive da tavola: sarà questo il tema al centro del convegno “L’olivicoltura del Futuro: Identità, aggregazione, qualità, mercato” organizzato dalla Società Coop. APO Catania, in programma domani, 19 maggio alle ore 15.30, al Hotel Parco degli Aragonesi di viale Kennedy, a Catania.

La produzione olivicola dello scorso  anno ha registrato un drastico calo: in media del 63%, attestandosi a livello nazionale su circa 200 mila tonnellate ed in Sicilia circa 17.500 tonnellate; di contro i  prezzi alla produzione sono  lievitati.
In Italia si registra un consumo procapite di 11 chili di olio, con un fabbisogno di circa 600 mila tonnellate: ciò rende il nostro Paese non autosufficiente, considerando anche la quota destinata all’esportazione, circa 400 mila tonnellate.

 “Puntare all’aggregazione del prodotto e alla commercializzazione– anticipa Giosuè Catania, presidente della Società Cooperativa APO– un obiettivo alla portata del nostro comparto olivicolo, pur dovendo fare i conti con la frammentazione aziendale e con un individualismo diffuso. Il nostro obiettivo è quello di poter costruire una grande OP, Organizzazione di Prodotto, che abbia valenza Regionale, rappresenti i bisogni del territorio e della filiera in modo unitario e guardi con attenzione ad un mercato di qualità, ove i produttori organizzati si possano rivedere.” 

La Sicilia ha tutte le carte in regola per puntare in alto con le sei DOP e l’IGP SICILIA, per garantire l’identità di un prodotto legato al territorio di origine, di per sé veicolo promozionale delle bellezze e della cultura isolana. La produzione olearia siciliana si propone al consumatore con una varietà di oli di grande diversità organolettica che prende spunto da un ricco patrimonio varietale e da condizioni territoriali diverse tra di loro, che conferiscono al palato del consumatore tutti i tipici profumi dei prodotti di questa terra.» red
18 maggio 2017


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