CRONACHE – Il prezzo di un litro di verde ha toccato quota 1,568 euro, mai così in alto dal 2008. Ma questo è il prezzo consigliato a livello nazionale. In alcune regioni, in cui sul prezzo del carburante pesano le addizionali regionali, il prezzo ha sfondato quota 1,6 euro, come capitato in Campania e in Sicilia. Sono i primi e repentini effetti della crisi libica. In tutti i Paesi i governi cercano di correre ai ripari perché le previsioni dicono che il prezzo del petrolio continuerà a crescere. Nel corso della registrazione della trasmissione Porta a Porta, condotta da Bruno Vespa, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, prova a tranquillizzare: “Si tratta di un timore ingiustificato”. I responsabili – secondo Frattini – sono gli speculatori che, approfittando della crisi “promuovono movimenti artificiosi di mercato”. Secondo Pier Luigi Bersani, segretario del Partito Democratico, “E’ inaccettabile che il Governo non intervenga sugli aumenti dei carburanti. Il ministro Tremonti riduca le accise applicando la norma del governo Prodi”. “Nei bilanci delle famiglie e delle imprese – spiega Bersani – sta pesando sempre di più l’aumento dei carburanti, che d’altra parte sta facendo incassare più soldi allo Stato mediante l’Iva. Bisogna neutralizzare questo circuito che rende l’esecutivo compartecipe di un aggravio di costi per i cittadini. Chiediamo da tempo che si applichi la norma prevista dal governo Prodi con la Finanziaria del 2008 che consente, con un semplice decreto del ministro dell’Economia, di rimodulare le accise ogni trimestre utilizzando a copertura l’extra gettito dell’Iva”.